Si chiamano LET (Landsat Evapotraspiration) e CLARA (Climate forecast enabled knowledge services) i due progetti frutto della collaborazione tra il Consorzio della Bonifica Burana e Arpae. Si tratta di una sperimentazione ed implementazione di servizi di previsione climatica sul territorio del Burana. In particolare, si implementeranno modelli agro-metereologici finalizzati a migliorare la conoscenza degli impatti dei cambiamenti climatici sui sistemi agricoli e sul bilancio idrico. Lo annuncia una nota del Consorzio.
Durante la stagione irrigua LET raccoglie dati da satelliti dotati di strumentazione ottica a bordo per restituire informazioni settimanali o quindicinali (a seconda che si tratti di colture erbacee o arboree) sui terreni agricoli irrigati e sul loro grado di imbibimento. In questo modo il Consorzio potrà sapere quando sono irrigati i terreni e quanto sono impregnati di acqua di pioggia.
Il progetto CLARA, invece, nasce nell’ambito dei finanziamenti europei Horizon 2020 e fornisce un servizio agro-climatico finalizzato a migliorare la conoscenza dell’impatto dei cambiamenti climatici sui sistemi agricoli e sul bilancio idrico. Tramite un modello agro-meteorologico evoluto verranno elaborate previsioni irrigue stagionali relative all’area in esame per stabilire con maggiore precisione dove il fabbisogno irriguo è maggiore.
“Cambiamenti climatici, riscaldamento globale, fenomeni metereologici estremi, effetto serra, scioglimento dei ghiacci, desertificazione – sono temi all’ordine del giorno da anni ormai, ma oggetto di un dibattito piuttosto attuale e anche controverso – dichiara il presidente del Consorzio Burana Francesco Vincenzi. “Una cosa che possiamo fare, di fronte al cambiamento, è migliorare i modelli di previsione in modo da capire dati la cui lettura è diventata più complessa. Dobbiamo prendere atto che eventi estremi e temperature anomale rispetto alle medie stagionali sono sempre più frequenti: a noi sta il compito di lavorare sulla nostra risposta al cambiamento.”
Il direttore del Consorzio Burana, l’ing. Cinalberto Bertozzi aggiunge: “Essere flessibili nella risposta alle avversità climatiche non può essere frutto di improvvisazione, piuttosto deve nascere da modellistiche metereologiche evolute rispetto al passato, se vogliamo contenere i danni a livello economico, sociale ed ambientale di siccità perduranti o rovesci piovosi violenti. L’Agenzia Regionale per la Prevenzione, l’Ambiente e l’Energia dell’Emilia Romagna (ARPAE) – Servizio Idro-Meteo-Clima si è fatta promotrice di progetti innovativi nel settore delle scienze climatologiche e proprio in quest’ottica nasce la nostra collaborazione. Da sistemi avanzati di previsione climatica e di analisi dei suoli e delle colture, vogliamo accrescere la conoscenza di chi, come noi, è portatore di interessi della collettività”.