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“Copia e Incolla e riparte la giungla delle ordinanze commissariali”. No tax area su decreto alluvione.

da | Mag 13, 2014 | Alluvione, Ultime news | 0 commenti

Alla scadenza dei trenta giorni previsti per legge per l’emissione del Decreto, il Governo, con uno scandaloso “copia e incolla”, emana il decreto per le zone colpite dall’alluvione del 17/19 gennaio 2014. “Il testo di questo Decreto”, spiega Elisabetta Aldrovandi a nome del Comitato No Tax Area per la Bassa “, che, guarda caso, ha lo stesso numero di quello emanato nell’immediatezza del post terremoto (74/2012 – 74/2014) è praticamente identico a quanto già previsto in tema di gestione post sisma: nomina il Presidente della Regione Vasco Errani Commissario per la ricostruzione e gli indennizzi, attribuendogli poteri sostanzialmente assoluti per quanto riguarda la misura dei contributi da erogare, la destinazione di detti contributi, e le modalità e i tempi della loro erogazione, delegando altresì ai Sindaci dei vari Comuni colpiti di controllo e coordinamento delle varie attività.

Un provvedimento del genere, che non decide assolutamente nulla, se non il fatto che a decidere tutto sarà Errani, poteva essere emanato due giorni dopo l’alluvone. Che senso ha, ora a distanza i quasi quattro mesi? Tra l’altro, assegna al Commissario il còmpito di provvedere a sistemazioni alloggiative per chi, a causa dell’alluvione, ha perso la casa, senza considerare che, in questi quattro mesi, chi ha perso l’abitazione è stato ovviamente costretto, nella totale assenza di interventi da parte dello Stato, ad arrangiarsi da solo.

Ma andiamo per ordine: il Presidente Errani, con questo Decreto, può, e sottolineo può, destinare fino a 210.000.000 di euro, da suddividersi in due anni (160.000.000 per il 2014 e 50.000.000 per il 2015) ai Comuni colpiti dalla alluvione, e già terremotati, e già colpiti dalla tromba d’aria del maggio 2013, per le seguenti finalità: messa in sicurezza del territorio e dei fiumi, ripristino di edifici pubblici, sportivi, socio educativi, ricreativi e religiosi, nonché indennizzi per i privati e le imprese. A parte l’evidente insufficienza dei fondi messi a destinazione, il Commissario potrà stabilire “sulla base dei danni effettivamente verificatisi, priorità, modalità e percentuali entro le quali possono essere concessi contributi necessari per la ripresa delle normali condizioni di vita e di lavoro dei privati cittadini e per la ripresa dell’operatività delle attività economiche, nel limite delle risorse disponibili di cui al comma 5 (cioè, i 210.000.000 di euro, ndr)”.

Che la coperta sia corta, lo si istituisce senza bisogno di ricorrere a calcoli astrusi. Ma vi è di più. Al fine di erogare detti contributi, il Commissario determina “i requisiti soggettivi e oggettivi e le modalità di asseverazione dei danni subiti, anche prevedendo procedure semplificate per i danni di importo inferiore alla soglia determinata dal Commissario ed estendendole, ai fini dell’armonizzazione dei provvedimenti amministrativi, anche ai provvedimenti futuri relativi al sisma del 20 e 29 maggio 2012”.

Ciò significa che a Errani spetta l’onere/onore di stabilire non slo entro quale limite i danni saranno risarciti in misura forfettaria, ma altresì potrà applicare questo principio anche a chi ha subìto danni dal terremoto, con la conseguenza che si creerà una gravissima disparità di trattamento tra coloro che stanno letteralmente impazzendo nella giungla delle ordinanze regionali, anche per ottenere contributi minimi, e coloro che, chiedendo il risarcimento da oggi in poi, potrebbero riceverlo in via semplificata e forfettaria.

Neppure una parola, poi, su provvedimenti di esenzione fiscale, nonostante questi siano richiesti a gran voce da mesi da miglia di cittadini, dimostrazione lampante e inequivocabile di come chi ci governa sia sempre più sordo e indifferente alle necessità dei propri cittadini, e sempre più orientato a servire bene il partito di appartenenza.” Interviene anche Marco Nora, referente tecnico del Comitato, precisando che “sembra che gli indennizzi eventuali riguardino solo i comuni del cratere, quindi fuori le frazioni di Modena ed è certo che non stanzino un euro, perché i soldi vengono presi dai 6.000.000.000 di euro destinati ai terremotati.” “In ogni caso, la gravità di questo provvedimento”, conclude Aldrovandi “ risiede nel fatto che, arrivando a quasi quattro mesi dall’alluvione, era logico aspettarsi un contenuto più preciso in tema di indennizzi, tempi e soprattutto modalità di erogazione, oltre a decisioni in tema di esenzione fiscale, che rappresentano la necessità più impellente per gli alluvionati e i terremotati. Invece, è semplicemente una ripetizione del Decreto post terremoto n. 74/2012, emanato però all’indomani del sisma, e che, conferendo poteri assoluti al Commissario per la ricostruzione, ci ha portati, a due anni dal terremoto, all’erogazione di circa l’8,5% dei danni subiti.

Posso immaginare cosa accadrà ora, con questo Decreto, che conferisce identici poteri al Presidente Errani. Inizierà il turbinìo di ordinanze, con l’aggravante che, a causa della negligenza di chi ci amministra, il provvedimento è stato emananato a quattro mesi dall’alluvione, e non a una settimana, come nel caso del terremoto. L’esperienza negativa della gestione post sisma è evidentemente sconosciuta al Governo, ma ben conosciuta dai terremotati emiliani, che da due anni combattono, più che contro le calamità naturali, contro una burocrazia e una gestione che rende, di fatto, difficilissimo ottenere i contributi cui si ha diritto.”

 

 

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