CAVEZZO – La sua bimba di due anni ha fatto l’inserimento a fine mese, coi tempi che questa procedura richiede. Un’ora al giorno, prima in braccio alla mamma poi coi genitori dietro alla porta, frequentando l’asilo per appena cinque ore. Ma per il Comune la famiglia deve pagare l’intera retta mensile di 362 euro. Per cinque ore.
E’ accaduto a Cavezzo lo scorso settembre e c’è un papà è molto arrabbiato. “Se me lo avessero spiegato sarei rimasto al mare invece di far rientrare la famiglia dalle vacanze per l’asilo. Mi sarebbe costato anche meno!”, commenta.
Infatti non è stata una sua scelta quella di far cominciare l’inserimento a fine settembre. “E’ stato lo stesso Comune a convocarci per il 25 settembre, con un dettagliato piano di un’ora al giorno per tutta la prima settimana. Cinque ore totali.”
Le proteste si sono scontrate col muro di gomma della burocrazia. “E’ scritto nel regolamento”, la spiegazione che l’uomo ha avuto in Comune. E’ stato sollecitato anche per telefono, ma lui continua a non pagare. Addirittura il Comune adesso ha deciso di fargli una trattenuta su dei rimborsi cui avrebbe diritto. Invece di ridargli indietro i suo 700 euro che gli spettano, gli decurtano i famosi 362 euro relativi a cinque ore di asilo. “Una vergogna, come se fossi un evasore – commenta lui – io debiti non ne ho”
L’altro giorno è andato in Comune per parlare con il sindaco ma non ha risolto nulla. “Avrebbero quanto meno potuto dircelo che ci avrebbero addebitato tutto il mese e così avrei iniziato a ottobre”, commenta lui.