“Nella regione, l’Emilia-Romagna, dove più sta crescendo l’occupazione proprio grazie alla collaborazione e al dialogo fra tutte le parti sociali nel Patto per il Lavoro, e dove, allo stesso tempo, cerchiamo di dare un aiuto concreto a chi più ne ha bisogno con il Reddito di solidarietà, farneticanti estremisti di destra cercano di dividere e di calpestare quelli che sono i nostri valori di civismo, solidarietà e coesione sociale con proclami inaccettabili, per i quali esisterebbero persone diverse, da discriminare. Sappiano che qui non ci riusciranno, che qui non si fanno differenze di censo, razza e orientamento religioso o sessuale. In Emilia-Romagna continuiamo a guardare alle persone in quanto tali, punto e basta”.
Così il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, nell’esprimere piena solidarietà alla Cgil per i manifesti affissi nella notte nei pressi delle sedi del sindacato a Bologna, Modena e Reggio Emilia e i volantini comparsi vicino a Centri servizi collegati.
A Modena è stata presa di mira la sede del sindacato di Piazza Citadella. I volantini mostravano da un lato un manifestante di colore con la pettorina del sindacato e dall’altro Susanna Camusso durante la partecipazione al recente Gay Pride, sotto lo slogan “Tra PDemoSsessualei i immigrati, lavoratori dimenticati”.“
La firma è di Progetto Nazionale, compagine di estrema destra che affida la sua rivendicazione a Modena Today.
“Da anni ormai i principali sindacati italiani, CGIL in testa, hanno accantonato tutte le battaglie in favore dei lavoratori e delle famiglie italiane; palesando un progressivo abbandono delle originarie lotte in favore di altre più in “voga” e soprattutto di maggior interesse – attaccano i militanti di Progeetto Nazionale – Vediamo come oggi CGIL e altri sindacati corrano in piazza per difendere il business dell’accoglienza e per sostenere le rivendicazioni delle lobbies LGBT”.
“Da una parte migliaia di esseri umani vengono trasportati in mezzo al mare da un continente all’altro con l’unica prospettiva di diventare manodopera a basso costo e merce di scambio tra ONG e cooperative, dall’altra sostenere le lobbies LGBT favorisce diverse dinamiche di mercato e nuovi profittevoli business come “l’utero in affitto”. Il tutto a scapito dei lavoratori che oggi si ritrovano abbandonati ,indifesi e dimenticati da un sindacato che non li ritiene più prioritari e che oggi preferisce occuparsi di altro”, chiosa Progetto Nazionale nella sua rivendicazione.
LA RABBIA DEL SINDACATO
Non si tratta di un episodio isolato in quanto il raid di stanotte si è svolto in contemporanea con altri atti intimidatori davanti a sedi della CGIL come quelle di Bologna, a Reggio Emilia, Pavia, Mantova, Crema e Padova – scrivono dal sindacato – La CGIL di Modena, profondamente antifascista e antirazzista, non si lascerà certo intimidire da queste provocazioni. Continueremo a difendere un’idea di società aperta e le istanze dei discriminati e dei “diversi”, anche perché siamo convinti che proprio partendo dalla garanzia dei più deboli si garantiscano i diritti di tutti.
E’ innegabile che ci sia stata in questi mesi una escalation di queste provocazioni e il clima politico che si sta respirando in questi ultimi tempi ha dato fiato a queste istanze che rigurgitano temi e modalità del fascismo. Pensiamo che non siano segnali da sottovalutare e chiediamo a tutte le istanze che si riconoscono nei valori della carta costituzionale di prendere le distanze da questi atteggiamenti. Continuiamo a chiedere l’applicazione della Costituzione in tutte le sue parti, comprese quelle che dovrebbero impedire l’attività dei gruppi fascisti.
Su questi temi invieremo una lettera al Primo Ministro, Prof. Conte.