Raccontare il terremoto del 20 e 29 maggio 2012, lo stravolgimento di intere comunità e la loro reazione, attraverso le testimonianze dirette dei cittadini: sfollati, soccorritori, volontari della Protezione civile, Vigili del fuoco, medici, operatori socioassistenziali, insegnanti e amministratori. E’ questo il filo conduttore del volume “Il terremoto muove tante idee, il sisma nella provincia di Modena visto con gli occhi dei protagonisti” a cura del Gruppo sisma del Coordinamento pedagogico provinciale di Modena, organismo al quale partecipano i coordinatori pubblici e privati dei servizi per bambini fino a sei anni, con la collaborazione della Provincia di Modena.
Il volume (edizioni Junior, in libreria, 32 euro) sarà presentato a Reggio Emilia giovedì 29 maggio nel corso di un incontro pubblico alle ore 17 alla Mediateca del palazzo universitario Dossetti in viale Allegri 9.
Tutto il ricavato delle copie vendute nel corso della presentazione sarà destinato al Comune di Novi per l’acquisto dell’arredo esterno del nido d’infanzia che riaprirà a settembre.
Dopo i saluti di Angelo Oreste Andrisano, rettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia, intervengono Rita Nicolini, responsabile della Protezione civile provinciale; Paola Sacchetti, del coordinamento pedagogico Unione Terre d’argine; Nora Marzi, responsabile del servizio Psicologia Area nord dell’Ausl di Modena, e Giovanni Fattori, presidente del Consorzio 5.9 ShopBox di Cavezzo. Partecipano anche pedagogisti, psicologici e operatori coinvolti nelle operazioni di emergenza.
Attraverso numerose testimonianze dirette, il volume racconta le angosce, le paure e lo smarrimento nelle ore immediatamente successive alle scosse, proseguendo con il resoconto puntuale, sempre attraverso il racconto dei protagonisti, degli interventi di assistenza alla popolazione con una attenzione particolare all’organizzazione dei servizi sociali, il ruolo dei medici, l’assistenza pediatrica e agli anziani, gli aspetti psicologici fino alle testimonianze degli sfollati nelle tendopoli, per concludere con i racconti del ritorno a scuola e le prime riaperture delle attività commerciali.
I diversi contributi compongono la narrazione commossa di una comunità, fino a diventare, come si legge nell’introduzione del volume, una sorta di «autobiografia del terremoto, una ulteriore dimostrazione della tenuta civile, del livello culturale, del senso di dignità della gente di queste terre modenesi».