Ingv e Università di Ferrara hanno concluso il rilievo sulla formazione che è apparsa l’altro giorno vicino gli argini del Panaro, a Bondeno poco distante dal ponte. Quello che sembrava un vulcanetto aveva allarmato un po’ tutti (leggi l’articolo) ma è subito arrivata una anticipazione dei risultati della perizia che spiega quello che pare essere accaduto.
“Il rilievo è stato eseguito ieri 31/05/14 dalla professoressa Carmela Vaccaro del Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra dell’Università di Ferrara, questo il report che gentilmente ci ha comunicato – si legge in post del gruppo Magnitudo 5.9 –
“Si tratta di una perforazione per le indagini geotecniche di caratterizzazione ai fini degli interventi di messa in sicurezza sismica. Durante la perforazione hanno intercettato una sacca di gas a 30 metri. La presenza di metano ha fatto risalire le sabbie provocando la formazione di un vulcanetto di fango con sabbia proveniente dal primo acquifero confinato. Quando il metano si è esaurito, anche l’emissione è cessata”.
Quindi è un fenomeno localizzato e che si è già esaurito.
Ringraziando Iosè Bastia (l’autore della foto) delal pronta segnalazione che ha permesso di effettuare i rilievi, la raccomandazioneai cittadini è quella di segnalare tutte le anomalie che riscontrano nelle campagne (pozzi con gas, pozzi con gorgoglio, pozzi con acqua calda, vulcanetti, crepe, crescita anomala di vegetazione, forte odore di gas, moria di pesci, eccetera) per tenere sotto controllo il territorio, è l’invito di Magnitudo 5.9.