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Biomedicale, cresce l’export

da | Lug 25, 2018 | In Primo Piano, Mirandola, Medolla, Cavezzo | 0 commenti

MIRANDOLA E DINTORNI – Buono l’avvio del 2018 per il distretto biomedicale di Mirandola. Lo dicono i dati del Monitor dei distretti industriali dell’Emilia-Romagna, curato dalla Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo.

Secondo il rapporto, nei primi tre mesi del 2018 il Polo Biomedicale di Mirandola è cresciuto del +2,7% grazie alla spinta di Germania, Stati Uniti e Polonia.

Anche gli altri poli tecnologici regionali sono cresciuti nel primo trimestre di quest’anno grazie alle esportazioni, anche se con risultati inferiori rispetto alla dinamica nazionale (+2,9% versus +15,6%): trainante il Polo Biomedicale di Bologna – che registra uno sviluppo sostenuto su alcuni importanti mercati, in primis, Germania, Ucraina, Polonia, Turchia, Tunisia e Albania -, bene anche il Polo ICT di Bologna e Modena (+1%).

Il primo trimestre del 2018 si apre, però, in calo per l’export dei distretti dell’Emilia Romagna (-1,7%), in controtendenza rispetto al dato del sistema manifatturiero regionale (+3,9%) che rimane comunque positivo grazie alla meccanica reggiana e modenese e all’automotive ferrarese.

“Nonostante la lieve flessione registrata, ci troviamo di fronte un quadro parzialmente positivo, con 10 distretti su 19 monitorati che hanno chiuso l’anno in crescita – spiega Tito Nocentini, direttore regionale di Intesa Sanpaolo – In particolare, si segnala l’ottima performance registrata dai Mobili imbottiti di Forlì che aprono il 2018 in crescita del 13,1%,  seguono le buone performance registrate dal Food machinery di Parma (+7,8%), dai Ciclomotori di Bologna (+6,9%) e dal Polo Biomedicale di Bologna (+8,4%)”.

Entrando nel dettaglio dei singoli distretti, negativo l’andamento registrato dalle Piastrelle di Sassuolo con un calo delle vendite del 3,6% (nei primi tre mesi del 2018) dovuto ai mercati francese, statunitense e tedesco; positiva invece la performance sul mercato interno.

Stabile la situazione del settore della Meccanica. Hanno registrato una crescita, oltre alla Food machinery di Parma e ai Ciclomotori di Bologna, anche le Macchine agricole di Modena e Reggio Emilia (+5,2%), stabili le Macchine per il legno di Rimini (+0,2%); in calo invece le Macchine per l’imballaggio di Bologna (-5,1%), le Macchine per l’industria ceramica di Modena e Reggio Emilia (-13,1%) e le Macchine utensili di Piacenza (-19,1%).

Contrastato il settore Alimentare. Alla crescita di alcuni distretti come l’Ortofrutta romagnola (+6,8% nel primo trimestre del 2018), i salumi del modenese e di Parma (rispettivamente +6,4% e +5,9%), il Lattiero-caseario parmense (+1,6%) e l’Alimentare di Parma (+1,1%), si contrappone il rallentamento del Lattiero-caseario di Reggio Emilia (-4,9%); inoltre è proseguita la tendenza negativa per i Salumi di Reggio Emilia.

Nel Sistema moda, escludendo i Mobili imbottiti di Forlì, si osserva una contrazione nell’export complessivo dei distretti, a causa dell’andamento della Maglieria e abbigliamento di Carpi (-31,5%) e delle Calzature di San Mauro Pascoli (-8,4%); cresce invece l’Abbigliamento di Rimini (+3,1%).

 

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