Il Mondiale di Brasile 2014, per l’Italia, comincia alla mezzanotte, quando in Amazzonia, a Manaus, gli azzurri di Cesare Prandelli scenderanno in campo contro l’Inghilterra. Un Mondiale che, per la Nazionale, è cominciato però a Medolla, venti mesi fa.
Già, era domenica 9 settembre 2012 quando, al campo sportivo di Medolla, la Figc organizzò un allenamento aperto al pubblico per tenere accesi i riflettori dei media nazionali sul sisma di maggio, in una delle tante operazioni simpatia – Medolla, Rizziconi, Auschwitz e non solo – degli azzurri in era Prandelli. Due giorni più tardi, avrebbe a giocato al Braglia di Modena contro Malta la prima partita casalinga nel girone eliminatorio B, dopo avere pareggiato 2-2 in Bulgaria il venerdì precedente.
La Nazionale venne, vide i postumi del terremoto (quel tanto che bastava, a partire dal Campo Molise, una delle 18 tendopoli che ancora erano attive, e si trovava a pochi metri dal campo di gioco) e vinse pure: contro Malta finì 2-0 – qui l’articolo sul sito di SkySport – e quella fu la prima vittoria degli azzurri in un girone che poi avrebbero vinto, qualificandosi così al Mondiale.
In realtà, dei 25 azzurri che si allenarono a Medolla, solo 10 (i portieri Buffon e Sirigu, i difensori Barzagli, Bonucci e Maggio, i centrocampisti De Rossi, Marchisio, Pirlo e Verratti e un solo attaccante, Insigne) fanno parte dei 23 convocati per i Mondiali brasiliani, segno che in fondo, in venti mesi, molto è cambiato nelle gerarchie di Prandelli.
A Medolla non c’era Balotelli, ai tempi infortunato, e nella partita che si giocò al Braglia di Modena l’11 settembre le reti del 2-0 azzurro furono segnate dal romanista Destro e da Peluso, che oggi gioca nella Juventus ma allora vestiva la maglia dell’Atalanta.
Anche dalla Bassa, buona fortuna, azzurri!
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