“L’esondazione del Tiepido nello scorso aprile aveva dimostrato che bastano poche ore di pioggia per andare sott’acqua e che è necessario una revisione del sistema di monitoraggio, controllo ed intervento preventivo di pulizia e di manutenzione del greto e degli argini. Per questo il Consigliere regionale Andrea Leoni (PDL-fi) aveva presentato un’interrogazione alla Regione Emilia Romagna dove si evidenziava che l’esondazione del Tiepido aveva causato infiltrazioni d’acqua in alcune case rurali della zona di Paganine, provocato disagi e rallentamenti alla circolazione e anche allagamenti e infiltrazioni in alcuni edifici privati e pubblici di Modena città, tra i quali l’istituto scolastico Sigonio. Leoni – si legge in una nota del consigliere di centrodestra – aveva inoltre chiesto alla Regione se fosse vero che erano state fatte segnalazioni da parte dei cittadini arrivate anche alla Regione Emilia Romagna e al Comune di Modena, addirittura con foto che evidenziavano la situazione nella quale versava il torrente Tiepido, e perché tali segnalazioni erano rimaste inascoltate.
Dalla risposta, prosegue la nota, la Regione di fatto, scarica la responsabilità sulle amministrazioni comunali interessate citando il regio decreto n.523 del 27/07/1904 sul mantenimento delle condizioni idonee dei ponti che recita “…i lavori ai fiumi e torrenti che avessero per l’unico oggetto la conservazione di un ponte o di una strada pubblica, ordinaria o ferrata, si eseguono e si mantengono a spese esclusive di quella amministrazione a cui spetta la conservazione del ponte o della strada”, oltre che su proprietari e frontisti.
La Regione poi afferma inoltre di non aver ricevuto alcuna segnalazione sulla questione da parte dei cittadini. Una cosa è certa: anche nell’aprile scorso un evento atmosferico ha messo in luce la difficoltà di comunicazione e di intervento tra le varie istituzioni, Aipo, Comune di Modena, Provincia e Regione Emilia-Romagna. Come sempre, c’è stato il rimpallo delle responsabilità ma alla fine quelli che pagano questo perenne regime di incertezza sono i cittadini”
IN ALLEGATO LA RISPOSTA DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA E L’INTERROGAZIONE DI LEONI