L’ultimo, tristissimo funerale è stato quello del piccolo Adam, travolto da un Suv guidato da un ragazzo di 26 anni. Salvatore aveva appena 6 anni quando a Rubiera un’automobile gli ha spezzato la vita, e Gionatan neanche tre. E come dimenticare Sylvester, Ludovica, Martina, Alessio, tutti bambini che sono morti sulle strade delle nostre città e dei nostri paesi dall’inizio dell’anno. In Italia da gennaio ad oggi le piccole vittime (da 0 a 13 anni) di incidenti stradali sono state 23, di cui 7 in Emilia Romagna (erano state 4 nell’intero 2013): un record drammatico.
A fornire i dati è l’Osservatorio “Il Centauro” dell’Associazione sostenitori e amici della polizia stradale (Asaps), che, riferisce Repubblica, “lancia una prima proposta, da realizzare in fretta: una rete di telecamere per sorvegliare i passaggi pedonali. Dieci di questi 23 bambini, infatti, sono stati travolti mentre camminavano: 4 a giugno, di cui 3 sulle strisce pedonali, un bimbo in bicicletta mentre andava a scuola, 12 invece erano in auto”.
“Spero che il dato dei sette piccoli investiti sulle strade dell’Emilia-Romagna sia dovuto al caso, ma resta il fatto che la segnaletica orizzontale e verticale è pressoché inesistente in molte regioni “, dice il presidente Asaps Giordano Biserni. “Oltre a rendere ancora più visibili i passaggi pedonali con un adeguato sistema di illuminazione – continua Biserni – proponiamo che negli attraversamenti a rischio più elevato siano collocate telecamere per registrare le violazioni. Non solo. Chiediamo al legislatore una modifica al codice che consenta la contestazione a distanza. Se si permette di piazzare telecamere ai semafori per certificare il passaggio semaforo col rosso, non si capisce perché non si possa riprendere la mancata precedenza ai pedoni”.