di Ubaldo Charotti
Mirandola è sempre stata il centro di riferimento delle VALLI BASSE; quella modenese, quella mantovana e parte di quella rodigina. Riferimento per il lavoro, per la scuola e per l’ospedale; io stesso ho avuto tanti studenti in classe al Galilei che venivano dalla bassa mantovana e spesso anche dalla provincia di Rovigo.
Le scelte scellerate della politica sanitaria di regione e provincia imposte a questo ampio territorio dell’U.C.M.A.N., chiudendo 3 ospedali sui 4 esistenti da secoli senza mantenere gli impegni presi nel’94 di investire sull’unico rimasto a Mirandola per trasformarlo in POLICLINICO DELLA BASSA, ci ha portato ad avere un flusso inverso di pazienti verso Pieve di Coriano a soli 14-15 min. da Mirandola che è costato all’AUSL di Modena milioni di euro di migrazione passiva (dati citati nel cons. com. di Mirandola il 9 settembre 2013); cioè i nostri abitanti sono costretti ad emigrare per la SANITA’ verso la BASSA MANTOVANA.
Ha senso continuare a spendere milioni di euro per la migrazione passiva della nostra gente e voler testardamente continuare ad investire tanti soldi nel circondario tra Modena Baggiovara e Sassuolo, senza portare a termine gli impegni presi con questa area della nostra provincia?
L’autore presiede il comitato Salviamo gli ospedali della Bassa