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Nuove Province: “Si torna indietro di 20 anni”, giudica Pdl-Fi

da | Lug 1, 2014 | Ultime news | 0 commenti

“Con la ‘riforma’ delle province o con la loro finta abolizione si è tornati indietro di oltre vent’anni. Nel 1993 una legge consentì agli italiani di eleggere direttamente il Sindaco e il Presidente della Provincia del loro territorio proprio per evitare giochi e spartizione di partito. Passati 21 anni, siamo tornati daccapo, anzi molto più indietro. Il Presidente della provincia e anche i Consiglieri provinciali non sono più decisi dai cittadini con il loro voto ma, invece, saranno scelti in una elezione di secondo grado da e tra esponenti politici. Proprio mentre i cittadini chiedono di contare di più li si fa contare di meno. Il tutto in un inebetito plauso generale e per di più raccontando alla gente la favola renziana che le province non ci sono più. Niente di più falso. L’unica cosa veramente abolita è aver tolto la possibilità di scelta delle persone. Meglio sarebbe stato dimezzare le Province ma lasciare l’elezione. Oppure abolirle sul serio. Il triste spettacolo delle trattative su chi sarà presidente, che vedremo nei prossimi mesi, anche in provincia di Modena, avrà almeno il pregio di farci capire quello che succederà se, dopo le province, anche il Senato diventerà un organo non più eletto direttamente dai cittadini. Il Presidente del Consiglio Renzi vuole a tutti costi mandare in Senato persone che non sono state votate direttamente dai cittadini. Molto meglio sarebbe ridurne il numero dei senatori ma mantenere l’elezione. Il momento elettorale è uno dei pochi momenti in cui il cittadino ha un potere autentico nella scelte delle politiche che lo riguarderanno e su chi deve guidare l’ente. Intaccare questo principio vuol dire togliere questa potestà alle persone per riconsegnarle ai partiti. Non è certamente la strada giusta.”

E’ il commento del Consigliere regionale dell’Emilia Romagna Andrea Leoni (Pdl-Fi) sulla composizione dei futuri Consigli provinciali.

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