Oggi nuovo nuovo incontro convocato a Milano tra Ministero Sviluppo Economico Regione e Padania Energia, l’azienda che gestisce l’impianto di Cavone per realizzare una sorta di “incidente probatorio” per replicare lo studio sperimentale che si è realizzato per dirimere il dubbio posto dalla Commissione Ichese, che valuta non sia da escludere una connessione tra terremoto e trivellazioni nell’area tra Novi, San Possidonio e Mirandola.
L’incontro, cui hanno partecipato anche otto professori provenienti dagli Stati Uniti d’America, si legge nella nota diramata al termine, si è concluso con la conferma anche sperimentale di quanto stabilito a conclusione della prima fase di esperimenti: “Nessuna variazione di pressione nel giacimento petrolifero di Cavone dagli anni ’70 ad oggi” scrivono i relatori dell’analisi”. Secondo la relazione, una delle tre concessioni di sfruttamento per idrocarburi, oltre a Spilamberto e Recovato, attive in Emilia, terra dei terremoti di due anni fa, infatti, “l’iniezione d’acqua nel campo di Cavone non ha pressurizzato il sistema”. E quindi, si esclude con più decisione che ci possa essere rapporto tra estrazione petrolio e sisma
I dubbi dei comitati, però, rimangono e gli esiti della sperimentazione vengono comunque messi in discussione visto che – osservano – c’è commistione di ruoli fra controllati, la Padania Energia e il ministero e la Regione. I risultati della sperimentazione saranno comunque validati da un ente terzo.