Sono rimasti fuori, in preda a una puzza asfissiante, i manifestanti che questa mattina volevano tentare un sopralluogo alla discarica di Finale Emilia per controllare che tutto fosse regolare. Infatti, oltre all’atavica questione dell’allargamento della discarica (a breve la Provincia dirà si o no alla richiesta di Feronia, i gestori) ci sono nuove notizie che preoccupano i cittadini, che sono andati a vedere di persona. Tantissime le domande che i finalesi si pongono:
- I rifiuti della alluvione provocata dal Secchia, sono stati differenziati?
- C’è dell’amianto tra le macerie del terremoto che ancora giacciono qui?
- Ci sono solo rifiuti della Bassa o anche da altri territori, ad esempio Ravenna?
- Il mefitico odore che si sente in questi giorni, ha a che fare con qualcosa che accade nella discarica?
Non c’è stato modo di avere risposte, raccontano i manifestanti – una ventina di persone guardate a vista da carabinieri e polizia municipale – perchè mentre solo due politici sono stati ammessi a entrare, ai comuni cittadini “è stato spiegando che tutti i documenti vengono mandati ogni 3 mesi in Comune, e che quindi la richiesta andava presentata lì”. E’ arrivato anche il sindaco a rassicurare i finalesi sulla situazione, parlando mentre camion carichi di spazzatura “molto puzzolente” scaricavano e ripartivano.
Insomma, nulla di risolutivo, se non l’opportunità di chiacchierare con qualche contadino della zona. Ne è stato intervistato uno, che ha spiegato che l’odore nauseabondo che si sente in questi giorni provenire da Massa non è compostaggio agricolo, ma, a suo parere proverebbe dalla discarica. Infatti – ha spiegato – il compostaggio ha odore di letame, e c’entra poco con l’odore di putrefazione che invece sta invadendo la Bassa in questi giorni: lo stesso odore che i manifestanti hanno sentito con il loro naso questa mattina, e che ancora – riferiscono – si sentono addosso, nonostante la doccia perchè pare essere proprio lo stesso che gira per il paese.
E che ci sia qualche collegamento lo afferma anche il consigliere comunale Gianluca Borgatti, che scrive:
“Il primo incidente si è verificato con la presenza del Sindaco, di alcuni assessori e consiglieri di maggioranza. Maurizio Poletti non li voleva: “Sono loro i responsabili, che vengano un’altra volta”.
Superato questo impasse (niente assessori, solo i consiglieri) si è proceduto. I tecnici sono stati disponibili e cortesi, anche se il direttore dietro le domande più incalzanti del solito Poletti si è spesso trincerato dietro un: “abbiamo fornito i dati agli enti competenti”.
D’accordo, tuttavia sapevano da tempo del nostro arrivo e cortesia o anche solo buon senso avrebbero consigliato di farci trovare pronto almeno un piccolo dossier scritto. Troppa fatica.
Ferraresi e Valmori sono saliti sopra la montagna di rusco a completare la visita, mentre gli altri io, Biagi, Poletti, Lugli siamo rimasti sotto a battibeccare con gli esponenti del Pd. Davvero dispiace il loro atteggiamento anche davanti alle brutture più evidenti.
Un tecnico ci ha candidamente spiegato che ogni giorno coprono il depositato con uno strato di compost che sicuramente fa odore. Naturalmente la giunta aveva dato la colpa ai contadini. Fino a quando abuseranno della vostra pazienza?”