Si chiariscono i contorni della drammatica scoperta dei due cadaveri avvenuta questa mattina a Concordia: le vittime si conoscevano da tempo. Infatti la persona che avrebbe sparato all’amico per poi uccidersi è Carlo Ghidoni, elettricista originario di Mirandola che viveva negli ultimi tempi in una porzione della casa in corso di ristrutturazione a Santa Caterina di Concordia, in via Chiaviche 14, lo stabile presso cui si è consumato l’omicidio-suicidio. L’amico ucciso da Ghidoni era il proprietario dell’immobile, Amos Bartolino, primario di Oculistica dell’Ausl di Reggio Emilia che ha sede a Correggio.
Al momento della tragedia – riferisce Ansa – era presente una terza persona, un artigiano lì presente – a quanto pare- per lavori da eseguire, che avrebbe riferito di essere poi fuggito. Il testimone, originario della zona, è al momento ascoltato dai carabinieri.
Non è chiaro il movente che possa aver spinto Ghidoni a sparare e poi a rivolgere l’arma verso se stesso. Risulta che conoscesse molto bene l’oculista, e si cerca di capire quale contenzioso fosse in sospeso tra i due: tra le prime ipotesi quelle di un conto economico dal saldare.
Per uccidere è stata utilizzata una Glock 40, legalmente detenuta.
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AGGIORNAMENTO
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