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Contributi ricostruzione tassati, Sisma 12: “A saperlo si sarebbe evitato”

da | Ago 3, 2014 | In Primo Piano, Approfondimenti | 0 commenti

Tasse sui contributi ricostruzione: tanti imprenditori che hanno delocalizzato l’attività dopo il sisma in questi giorni stanno subendo la beffa di vedersi chiedere i soldi indietro (leggi l’articolo). Ma dove sta il problema? Perchè bisogna tirare fuori soldi che sono serviti a far ripartire l’impresa, quindi non certo un regalo?
E’ il comitato Sisma 12 a spiegare cosa è accaduto, con la commercialista Elena Busi che spiega: “I 
fatti di cui stiamo parlando dimostrano che una responsabilità noi terremotati, chi più chi meno, l’abbiamo avuta: quella di delegare in toto la gestione del post-sisma e di fidarci di quanto veniva detto, perchè abbiamo considerato i contributi una elargizione non dovuta per la quale esser grati, a governanti ed amministratori, e senza stare a guardare troppo per il sottile. Insomma: “a caval donato non si guarda in bocca”. Invece in questo, come in altri casi, sarebbe meglio una accurata visita odontoiatrica”.

Infatti, prosegue la commercialista entrando nel dettaglio tecnico, “Bastava (nel 2012/2013) far accertare i danni con una perizia giurata (costo dai 500 ai 600 euro) ed i contributi non sarebbero stati tassati, così come i risarcimenti assicurativi che hanno preso le grandi aziende. Lo dice una legge del 2013: “L’articolo 6-novies del decreto-legge 26 aprile 2013, n. 43, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 giugno 2013, n. 71, è sostituito dal seguente: «Art. 6-novies (Detassazione di contributi, indennizzi e risarcimenti per gli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012) 1. Per i soggetti che hanno sede o unità locali nel territorio dei comuni di cui all’articolo 1 del decreto-legge 6 giugno 2012, n. 74, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° agosto 2012, n. 122, e di cui all’articolo 67-septies del decreto- legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134, che abbiano subito danni, verificati con perizia giurata, per effetto degli eventi sismici del maggio 2012, i contributi, gli indennizzi e i risarcimenti, connessi agli eventi sismici, di qualsiasi natura e indipendentemente dalle modalità di fruizione e contabilizzazione non concorrono alla formazione del reddito imponibile ai fini delle imposte sul reddito e dell’imposta regionale sulle attività produttive. 2. I Presidenti delle regioni Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto, in qualità di commissari delegati ai sensi dell’articolo 1, comma 4, del decreto legge 6 giugno 2012, n. 74, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° agosto 2012, n. 122, verificano l’assenza di sovra-compensazioni dei danni subiti per effetto degli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012, tenendo conto anche degli eventuali indennizzi assicurativi, mediante l’istituzione e la cura del registro degli aiuti concessi di cui all’articolo 1, comma 373, della legge 24 dicembre 2012, n. 228, e successive modifiche. L’agevolazione è concessa nei limiti e alle condizioni previste dalle decisioni della Commissione europea C(2012) 9853 finale e C (2012) 9471 finale del 19 dicembre 2012.».

Bastava quindi che i tuoi consulenti ti facessero fare una perizia giurata e i tuoi contributi non sarebbero stati tassati”

Certo, l’ignoranza della legge non è concessa, ma davvero la colpa è dei terremotati che magari, in quel momento, non avevano esattamente come priorità la lettura pedissequa di leggi e norme?

Qui si scatena il dibattito nel gruppo.

“Alla fine dei giochi, è il terremotato, la pedina più debole della scacchiera a pagarne il prezzo …. Come se l’ignoranza, la mancanza di competenza o il fidarsi di consulenti a cui (si paga comunque una parcella salata) sia una colpa…. Più volte abbiamo “dimostrato”, titoli alla mano come la (dis)informazione abbia giocato un ruolo fondamentale nelle varie problematiche che il territorio ed i terremotati si trovano ad affrontare”

E ancora, toccava forse a sindaci e amministratori avvisare?

No, “mi dispiace  -aggiunge la Busi – ma è il solito meccanismo della delega ai Sindaci: io ti ho votato quindi… Piuttosto la pecca e’ nelle associazioni di categoria che probabilmente non hanno informato i loro associati”.

 A voi lettori farvi la vostra idea.

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