NONANTOLA – Il Lambrusco di Sorbara si è aggiudicato il premio della cooperazione del “Gran Premio Nazionale Gino Friedmann 2018”. Nel corso della cerimonia, che si è tenuta nella “Sala dei Giuristi” del Palazzo della Partecipanza Agraria di Nonantola, sono stati consegnati i riconoscimenti a 11 etichette della cantine cooperative italiane.
Tra le 43 le etichette di 9 grandi cantine esaminate dalla giuria, il titolo assoluto è stato assegnato al Lambrusco di Sorbara secco 20017, a rifermentazione in bottiglia, della Cantina di Carpi e Sorbara, “Omaggio a Gino Friedmann”.
Altri riconoscimenti sono stati assegnati nelle categorie tradizione, territorio e rapporto qualità prezzo, ad Albana, Amarone, Pecorino, Trebbiano d’Abruzzo e di Romagna, Lambrusco Salamino.
I premi sono stati assegnati in occasione della sesta edizione della manifestazione, organizzata dall’associazione culturale “ÆMILIA Storie di territori e di comunità” e dedicata alla memoria del fondatore del movimento cooperativo vitivinicolo del nostro Paese, Gino Friedamn, che – come ogni anno – è il momento per fare il punto sull’evoluzione qualitativa dei vini della cooperazione.
Per i vini più fedeli alla trazione quaterna composta dall’Amarone della Valpolicella 2013 “Negrar Domini Veneti”, il Lambrusco Salamino “Tradizione” della Cantina Santa Croce Carpi, a un altro Salamino “Dedicato ad Alfredo Molinari” in arrivo ancora dalla Cantina di Carpi e Sorbara, accompagnati dal trebbiano abruzzese Dop di Tollo.
Il premi “quotidiano”, cioè ai vini più interessanti nel rapporto qualità/prezzo sono invece andati a Cevico per il Romagna Dop Trebbiano spumante 2017, “Bio”, alle Riunite CIV con il Lambrusco di Sorbara “Righi”, all’Albana secco di Caviro “Romio” e ancora a Tollo: questa volta con il Pecorino “Terre di Chieti”.
Infine, per le etichette più rappresentative dell’identità e della tradizione di loro territori, il Lambrusco ha ricevuto altri premi con la Cantina Santa Croce Carpi e il “Salamino Di S. Croce Dop Secco 2017” e “Omaggio a Gino Friedman”, in versione però metodo charmat, sempre della Cantina di Carpi e Sorbara.