I professionisti vanno in ferie o sono in malattia e vengono sostituiti… dai volontari: accade in uno dei settori più delicati del servizio pubblico: la sanità. Ed in particolare il servizio del 118 in ambulanza, quello che interviene nei casi più delicati e pericolosi dove le scelte da fare in pochi secondo possono decidere la vita o la morte.
Tutto ciò – secondo una denuncia associazionistica – accade a Mirandola nella postazione del 118. A lanciare l’allarme la federazione CoES (conducenti di emergenza sanitaria professionisti), che teme peraltro che la stessa cosa stia accadendo in altre zone di pertinenza dell’Azienda USL vengano coinvolte. E’ pur vero che spesso i volontari sono ben formati, svegli e in gamba, ma la scelta fatta dall’Ausl appare incomprensibile agli occhi dei profani. E anche a quelli degli esperti, che spiegano i motivi per cui si tratta di una decisione “gravissima”
“L ‘ambulanza 118 in servizio presso Mirandola, sarà condotta in alcuni turni per motivi di sostituzione ferie e malattia, da personale Volontario di associazioni del territorio.
La scelta effettuata dall’Ausl La scelta effettuata dall’Ausl di Modena è gravissima e va in tutti modi contrastata per i motivi che elenchiamo di seguito:
1) il personale tecnico autista dipendente Ausl è stato assunto previo partecipazione a
concorso pubblico, nel quale erano richiesti cinque anni di esperienza professionale (non
di volontariato) , come previsto dal DPR 220/2001 art. 26 (si precisa che detto Decreto è
stato proposto dal Ministero della Sanità, di concerto con il Ministro del Tesoro e Bilancio e
della programmazione economica e della funzione pubblica);
2) la formazione del personale dipendente è comprensiva delle ore previste dalla delibera
regionale n.44/2009 , ma è anche fortemente motivata dal continuo
confronto con il personale sanitario, con il quale è necessaria una costante collaborazione
sugli scenari dell’evento per una buona riuscita dell’intervento stesso.
3)Le ore di formazione inziale del personale dipendente previste sempre dalla già citata
delibera regionale sono nel numero di 200 e sono ESATTAMENTE IL DOPPIO di quelle
richieste al personale volontario (risultano essere maggiori anche le ore di formazione
annuale di re-training previste a chi esercita la professione di autista dipendente AUSL)
4) il personale volontario spesso si reca in servizio dopo una giornata di lavoro e pertanto
non viene garantito il riposo psicofisico necessario per la conduzione di mezzi di soccorso.
Tale problematica è già stata causa di incidenti stradali per il cd “colpo di sonno” in altre
realtà nazionali (fonte: osservatorio incidenti stradali mezzi di soccorso CoES Italia 2013);
5) altre Aziende della Regione Emilia-Romagna hanno provveduto alla sostituzione del
personale in assenza per ferie o malattia, assumendo preventivamente personale a
Co.E.S. Emilia Romagna a tempo determinato, ovvero ricorrendo a formule di turni concordate con le sigle sindacali,
garantendo così un maggior numero di posti di lavoro e il fatto che il servizio venga
SEMPRE e COMUNQUE garantito da PROFESSIONISTI;
6) il personale AUSL è sottoposto periodicamente a verifiche sanitarie sullo stato di
idoneità fisica all’impiego da parte del servizio di medicina occupazionale competente,
particolare che non viene richiesto ai volontari. Questo a tutela del servizio svolto, ma
soprattutto a garanzia del paziente e degli altri utenti della strada ;
7) immaginiamo quanti posti di lavoro avremo in meno in Italia se venissero sostituiti con
personale volontario anche altre figure professionali, quali poliziotti, elettricisti, idraulici
ecc… (Categorie citate a solo titolo di esempio) e come cambierebbe in tal senso il
mercato del lavoro;
8) la conoscenza del territorio potrebbe non essere garantita, in quanto il personale può
provenire da altre zone della provincia e, pertanto, potrebbero perdersi minuti preziosi
nell’identificazione del luogo dell’evento e il raggiungimento dello stesso
Insomma, la scelta dell’Ausl è decisamente contestata, e, chiude Coes occorre fare di tutto per difendere “la professionalità acquisita dagli operatori professionali, la sicurezza in tutti gli interventi (alcuni molto complessi per il quale solo l’esperienza quotidiana e l’integrazione tra equipe ne garantiscono la buona riuscita) e la garanzia di un completo servizio al cittadino”.