«L’altro giorno a polizia municipale di Mirandola (o, almeno, immagino che la pattuglia fosse del comando di Mirandola) installava, verso le 9 di mattina, un autovelox a Mortizzuolo. Lo strumento veniva piazzato sulla piazzola di un passo carraio posto sul lato destro della strada per chi procedesse in direzione Mirandola sulla via Mazzone. Ora, non è infrequente che un autovelox venga messo a Mortizzuolo e, peraltro, va detto che era segnalato dall’apposito cartello, ben oltre i 250 metri prima dell’autovelox. Il punto è, però, che l’autovelox era piazzato ben oltre il centro del paese, ancora all’interno dei confini del centro abitato, ma all’altezza del civico 110.
Bene: l’apparecchio accertatore era rivolto in direzione Mirandola: questo significa che ha potuto verificare solamente le velocità delle automobili in uscita dal centro abitato. Ne consegue che la velocità viene accertata puntando il velox sulla parte posteriore dell’auto, una volta che questa è passata, dunque con l’assoluta impossibilità di fermare il veicolo per procedere ad una contestazione immediata.
Ora: considerando che, in genere, l’infrazione deve essere contestata immediatamente dalla pattuglia, il verbale deve contenere anche il provvedimento del prefetto che indica le strade dove non è possibile fermare il guidatore per la contestazione, qualora non fosse possibile per motivi di pericolosità delle strade. Accade per le autostrade e per alcune strade extraurbane ma, a quanto mi risulta, non per via Mazzone. Ecco, appunto: non è il caso in oggetto, dal momento che lì la scelta era quella di non fermare nessuno, avendo le auto già superato la pattuglia e il velox una volta accertata la velocità.
L’art. 201 del Codice della strada dispone che, qualora la violazione non possa essere immediatamente contestata, il verbale, con gli estremi precisi e dettagliati della violazione e con l’indicazione dei motivi che hanno reso impossibile la contestazione immediata, deve essere notificato al trasgressore entro 90 giorni dall’accertamento. Mi domando allora: con che motivazione si può spiegare la non immediata contestazione, dal momento che la scelta era proprio quella di non contestare nulla immediatamente, altrimenti non si sarebbe posizionato il velox a quel modo, rendendo impossibile fermare auto che lo avevano già superato?
Inoltre, tengo a precisare che, nel viaggio di ritorno, sono ripassato davanti all’autoveox, con direzione Ponte San Pellegrino (quella opposta), verso le 10: bene, in quel momento accanto al velox non c’era nemmeno un agente. Assieme al singolare posizionamento del velox stesso, tutto ciò mi aiuta a pensare male, ovvero che l’intenzione fosse solo quella di fare cassa».
Claudio Sovrani
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