A poche ore dall’inaugurazione del nuovo impianto biometano di Aimag a Massa Finalese arrivano le prime critiche. Portano la firma del gruppo consiliare Sinistra Civica che, in un lungo post sui social, chiede che il Comune e Aimag organizzino un’assemblea con i cittadini per informare
la città sulle caratteristiche dell’impianto, del processo produttivo, sull’impatto ambientale e gli eventuali benefici per il territorio. All’Amministrazione chiediamo, come sempre, di essere protagonista di ciò che accade e non semplice spettatrice, perché è solo in questo modo che una giunta può orientare lo sviluppo di un territorio e non subire passivamente le scelte industriali di altri soggetti pubblici o privati. Chiederemo dunque alla giunta con una mozione in consiglio comunale di convocare un’assemblea pubblica perché assieme ad Aimag vengano fornite ai cittadini tutte le informazioni utili rispetto a questo nuovo impianto con cui i cittadini da oggi in poi devono convivere.
Nella nota il gruppo ripercorre anche le tappe che hanno portato all’inaugurazione e, quindi, anche le Amministrazioni coinvolte nel percorso:
A molti questo impianto appare una novità, ma è bene ricordare che l’iter autorizzativo è partito nel 2013 quando il sindaco era Ferioli e la Valutazione di Impatto Ambientale si è conclusa nel luglio del 2017 quando il sindaco era ed è Palazzi. È dunque mancata totalmente una corretta informazione alla città di quanto stava accadendo sul territorio, ma la responsabilità maggiore è certamente da attribuirsi al sindaco Palazzi, visto che è durante il suo mandato che l’iter autorizzativo si è concluso e che il cantiere è stato aperto (ottobre 2017) e chiuso (ottobre 2018) fino all’entrata in esercizio dell’impianto che avviene oggi e alla prima immissione di metano in rete prevista per dicembre 2018.
C’è anche la preoccupazione per il fatto che
l’impianto si colloca a ridosso di una zona delicata come l’oasi di protezione speciale Le Meleghine, ed aumenta il carico di rifiuti trattati in un territorio che, come sappiamo, ospita già diversi impianti che trattano rifiuti e che si oppone all’arrivo di una nuova maxi discarica di rifiuti industriali.
Infine, Sinistra Civica fa una riflessione che riguarda diversi comuni della Bassa interessati dalla questione biometano:
L’inaugurazione di questo impianto per la produzione di biometano si colloca in un contesto che vede la proliferazione di analoghi impianti in numerosi territori limitrofi, come Mirandola e Concordia. Quanto sta accadendo è la conseguenza dell’entrata in vigore di un decreto del 2 marzo 2018 che incentiva per 10 anni gli impianti per la produzione di biometano che entrano in esercizio entro il 2022. Ancora una volta il finanziamento della produzione di energia da fonti rinnovabili avviene senza una regia nazionale o regionale che ne coordini lo sviluppo dando il via ad una corsa all’accaparramento dei finanziamenti pubblici da soggetti imprenditoriali che nascono solo per questo scopo. E’ evidente la speculazione che un simile sistema determina fino al punto di annullare i benefici alla comunità che il finanziamento pubblico potrebbe generare. È già successo con il finanziamento del fotovoltaico prima e delle centrali a biomassa dopo, e a Finale Emilia ne sappiamo qualcosa.
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