L’imprenditore di San Felice Augusto Bianchini è stato condannato a 9 anni e 10 mesi per concorso esterno in associazione mafiosa. Alle 13, con due ore di ritardo a causa di un guasto al sistema di teleconferenza, di mercoledì 31 ottobre è arrivata dall’aula bunker di Reggio Emilia la sentenza di primo grado del processo Aemilia per i 148 imputati che avevano scelto il rito abbreviato nel più grande processo mai celebrato sulle le infiltrazioni di ‘Ndrangheta al nord che sia mai stato celebrato.
Con l’imprenditore sono stati condannati la moglie Bruna Braga a 4 anni, il figlio Alessandro a 3. Assolti gli altri due figli, Nicola e Alessandra.
Tra gli altri condannati anche l’ex attaccante della Juventus e della Nazionale campione del Mondo Vincenzo Iaquinta, condannato a due anni per reati di armi e il padre, Giuseppe Iaquinta, accusato di associazione mafiosa, condannato invece a 19 anni. I due sono usciti dall’aula urlando: “Vergogna! Ridicoli!”.
I giudici erano chiusi dal 16 ottobre nella camera di consiglio blindata in Questura. Il dibattimento è durato due anni e mezzo.
Nei giorni scorsi, invece, la Cassazione aveva confermato le condanne per gli imputati che avevano scelto il rito abbreviato.
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