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Aemilia, risarcimenti per i Comuni di Finale, Concordia, Mirandola e San Felice

da | Nov 2, 2018 | Mirandola, Finale Emilia, San Felice sul Panaro, Concordia, Ravarino | 0 commenti

La sentenza del processo Aemilia sulle infiltrazioni mafiose nella ricostruzione ha previsto risarcimenti per i Comuni di Finale Emilia, Concordia, Mirandola e San Felicesul Panaro. Gli enti pubblici si erano costituiti parte civile, assieme a Unione Comuni Area Nord, Regione e Provincia di Modena, e i giudici hanno decretato che hanno ricevuto un danno dalle condotte criminali dei condannati. Così, arriveranno  100 mila euro di provvisionale ciascuno ai Comuni di Finale, Concordia, Mirandola e San Felice, e all’Unione Comuni Area Nord. Assegnata una provvisionale da 600mila euro per la Regione e 200 mila per la Provincia di Modena.

Li dovranno versare in solido i condannati per mafia di Aemilia, che dovranno dare  anche 40 mila euro all’associazione Libera, alla Cgil dell’Emilia Romagna 100mila euro, alla Cisl regionale 40mila euro e alla Uil 100mila euro.Mezzo milione di euro ciascuno, poi, alla Camera del Lavoro di Modena e a quella di Reggio Emilia.

In aula ad ascoltare la sentenza Flavio Lodi, vicesindaco di Cavezzo, Maurizio Boetti, presidente del Consiglio di Finale Emilia, Andrea Venturini, presidente del Consiglio comunale di Mirandola e Simone Silvestri, assessore di San Felice.

 

Il commento dei sindacati

“La sentenza di primo grado di Aemiliafa giustizia delle gravissime condotte attribuite alla consorteria ‘ndranghetista emiliana che ha prodotto in questi anni gravissimi danni al tessuto economico, sociale e del lavoro in Emilia-Romagna – hanno detto i segretari regionali di Cgil, Cisl, e Uil Luigi Giove, Giorgio Graziani e Giuliano Zignani commentando la pronuncia del tribunale di Reggio Emilia. Si tratta di un risultato importante anche per la straordinarietà dei beni confiscati». «Se in passato ci sono state sottovalutazioni o superficialità di analisi rispetto alla penetrazione delle mafie nel nostro territorio – ha dichiarato l’assessore regionale alle Politiche per la legalità, Massimo Mezzetti – adesso in Emilia-Romagna nessuno si volta più dall’altra parte, negandone il pericolo. Chi lo dovesse fare si renderebbe complice di una realtà che non è più negabile”.

 

Il commento del presidente della Regione Stefano Bonaccini

Oggi la sentenza di primo grado al processo Aemilia contro la ‘ndrangheta: 125 le condanne. Un procedimento che abbiamo contribuito a far svolgere qui stanziando oltre un milione di euro per le udienze prima a Bologna e poi a Reggio Emilia. E nel quale ci siamo costituiti parte civile. A nome di tutta la comunità regionale, dico grazie ai magistrati, ai giudici, agli agenti delle forze dell’ordine e a tutti coloro che si sono stretti alle istituzioni, facendo fronte comune per la legalità. Una cosa deve essere chiara: nessuno può voltarsi dall’altra parte di fronte alle infiltrazioni della criminalità organizzata. Se le mafie ritengono di aver bisogno dell’Emilia-Romagna e del suo tessuto economico, l’Emilia-Romagna deve respingerle fermamente in nome dei suoi valori, del civismo e della coesione sociale.
La lotta alle mafie è una lotta di civiltà.

 

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