Polemica a Mirandola sulla palestra che ha ricevuto una finanziamento da 420 mila euro da parte del Movimento 5 Stelle, e su cui già in passato ci sono state diatribe. Questa volta il dibattito è sullo stato di avanzamento dei lavori. Ecco cosa spiega il sindaco di Mirandola Maino Benatti.
«Il progetto esecutivo della nuova palestra di Quarantoli è pronto ed è attualmente al vaglio del Servizio Geologico della Regione Emilia Romagna. Quindi – spiega il sindaco – non è assolutamente vero che “della palestra non c’è traccia”, come sostenuto da alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle. Al contrario l’iter per la sua costruzione è già stato avviato e procede, ovviamente secondo le regole e le procedure, che vanno rispettate. Per le opere pubbliche il Comune ha avviato 70 cantieri e la palestra di Quarantoli è uno di questi. Se qualche ritardo c’è stato, è da imputare proprio al Movimento 5 Stelle, che ha richiesto significative modifiche al progetto realizzato in un primo tempo, modifiche che hanno fatto, tra l’altro, lievitare i costi. La costruzione della palestra è finanziata con donazioni per 450 mila euro (420 mila dei quali arrivano dal Movimento 5 Stelle), 373 mila con risorse comunali e 150 mila da contributi regionali per la ricostruzione».
Arriva a stretto giro di posta la replica da Roma.
“Inaccettabile da parte di un amministratore scaricare la responsabilità sui ritardi nella costruzione della palestra di Mirandola – commenta il deputato modenese M5S, Michele Dell’Orco. E’ vero, abbiamo chiesto modifiche al progetto originario che non rispettava le minime condizioni di perchè non intendiamo finanziare con i soldi dei cittadini strutture già vecchie prima di nascere. Anche dopo quelle modifiche però ci era stato assicurato che la palestra sarebbe stata operativa per l’anno scolastico 2014-2015, invece i costi salgono e tempi inspiegabilmente si allungano a dismisura”.
“Il progetto infatti– aggiunge il deputato- deve essere ancora approvato e poi ci saranno i tempi tecnici per il bando e i lavori. Parliamo forse di anni, un ritardo inaccettabile per una ricostruzione post sisma. L’amministrazione di Mirandola si prenda dunque le sue responsabilità invece di arrampicarsi sugli specchi e addirittura accusare i donatori che stanno semplicemente svolgendo il loro ruolo di cittadini attivi e partecipi”.