Saranno Gian Carlo Muzzarelli, sindaco di Modena, e Mauro Smeraldi, sindaco di Vignola, i candidati per l’elezione del presidente della Provincia, mentre saranno quattro le liste per il Consiglio provinciale. Ricordiamo che queste elezioni NON riguardano i cittadini, a differenza del passato non spetta a loro il diritto di scelta dei consiglieri provinciali, che saranno votati dai consiglieir comunali e dai sindaci in carica.
Candidature e liste sono state presentate sabato 13 e domenica 14 settembre all’Ufficio elettorale della Provincia di Modena in vista delle elezioni che si svolgeranno sabato 4 ottobre nella sede della Provincia di Modena; voteranno 696 i “grandi elettori”, tutti i sindaci e i consiglieri comunali modenesi, che saranno chiamati eleggere il nuovo presidente e i 12 componenti del Consiglio provinciale.
Le liste per l’elezione dei consiglieri sono “Democrazia Civica”, “Insieme per una nuova provincia”, “Unione Modena Civica – Uniamoci” e “Forza Italia” .
Nei prossimi giorni saranno effettuate le verifiche sull’ammissibilità delle candidature previste dalla legge di riordino delle Province.
Le candidature della presidenza dovevano essere sottoscritte da 105 aventi diritto al voto, mentre per le liste all’elezione del Consiglio, composte da almeno sei candidati (massimo 12, quanti saranno i consiglieri provinciali) erano necessarie 35 firme, sempre di aventi diritto.
Sono eleggibili alla carica di presidente, i sindaci e i consiglieri provinciali uscenti, mentre sono eleggibili alla carica di consigliere provinciale i sindaci, i consiglieri comunali e i consiglieri provinciali uscenti.
Il corpo elettorale provinciale di Modena è suddiviso in sei fasce demografiche al fine di proclamare gli eletti con il metodo del voto ponderato che assegna un peso diverso ai comuni seconda del numero di abitanti.
In base alla legge, alle Province restano le competenze sulla viabilità e trasporti, tutela e valorizzazione dell’ambiente, edilizia scolastica e pianificazione della rete scolastica, assistenza tecnico amministrativa agli enti locali, pianificazione territoriale e pari opportunità.
In base all’Accordo Stato-Regioni siglato di recente, entro il 31 dicembre le Regioni decideranno l’attribuzione delle funzioni che non rimarranno alle nuove Province.