Chiusa la prima giornata di caccia alla selvaggina stanziale, come le lepri e i fagiani, che si è svolta domenica 21 settembre nel modenese senza particolari problemi, si fa un primo bilancio. Come era prevedibile visto il divieto di caccia che è stato emsso nelle zone alluvionate, molti si sono trasferiti poco lontano nella Bassa, tra Mirandola e Carpi. E anche se si è registrata -. nei conti della provincia – una limitata affluenza di cacciatori in pianura, ancora più scarsa in montagna, proprio a Carpi la Polizia provinciale ha emesso tre sanzioni ad altrettanti cacciatori per l’uso di richiami non consentiti e il mancato rispetto della distanza di sicurezza da una strada.
La Polizia provinciale ricorda che le distanze di sicurezza sono di 50 metri dalle strade e 100 dalle case mentre la sanzione prevista è di 206 euro.
Gli agenti provinciali sono in tutto una ventina a cui si aggiungono, soprattutto in montagna, quelli del Corpo Forestale dello Stato; collaborano ai controlli anche alcuni nuclei di Gev, Gel, guardie volontarie delle associazioni ambientaliste e venatorie e le tre guardie venatorie degli Atc.
Le verifiche riguardano anche il rispetto del divieto di caccia nelle aree alluvionate e in tutte le zone in cui è vietato cacciare.
I cacciatori modenesi sono quasi cinque mila più due mila provenenti da altre province.