SAN FELICE SUL PANARO – Minacce in stile mafioso all’avvocato che cura la nuova Bianchini di San Felice, Rosario Di Legami. L’avvocato ha ricevuto nel suo studio di Palermo una lettera anonima in cui si finge un indirizzo di provenienza dalla casa di Palermo di Totò Riina. Dentro, un pezzo di carta igienica sporco di escrementi.
Tra le sue diverse attività, Di Legami amministra, per conto dello Stato, le aziende e i beni sequestrati ai Bianchini di San Felice sul Panaro, gli impreditori edili condannati nell’ambito del processo Aemilia sulla infiltrazioni mafiose nella ricostruzione post sisma. Sempre nell’ambito del processo Aemilia, amministra tutti i beni sequestrati alla famiglia di ‘ndrangheta dei Grandi Aracri, e inoltre gestisce beni tra Emilia, Sicilia e Calabria sempre su indicazione dei Tribunali, sequestrati ad altri imprenditori mafiosi.
Per quanto riguarda l’impegno di Di Legami a San Felice sul Panaro, l’avvocato ha riportato sul mercato la Bianchini facendola riammettere alla white list e riportandola operativa dopo lo scandalo. Inoltre, ha fatto mettere in sicurezza il deposito di amianto al Polo Industriale.
Sulle minacce indaga il Gico della Guardia di Finanza di Palermo.