Il Comune di Modena sarà “protagonista” negli accertamenti tecnici relativi alla rottura dell’argine destro del Secchia e agli allagamenti del territorio modenese. Lo ha annunciato il sindaco Giorgio Pighi intervenendo oggi, giovedì 23 gennaio, in Consiglio comunale. Dopo aver ricostruito gli avvenimenti di questi giorni, premettendo che la “situazione di emergenza è ancora in atto” e dopo aver ringraziato tutti coloro sono impegnati nei lavori, con una sottolineatura particolare per il presidente della Regione Vasco Errani, il sindaco ha spiegato che il Comune “sta valutando le modalità di intervento e considera tutte le iniziative che verranno percorse nelle diverse sedi come un’opportunità” in cui essere presenti “nell’interesse dei cittadini”.
“Vogliamo partecipare alla ricerca delle verità – ha affermato Pighi – perché siamo convinti che il sistema statale dovrà essere incalzato ad agire con ben altra determinazione sulla tenuta idrogeologica delle montagne e sul sistema idraulico, per portare a scongiurare il ripetersi di tragedie del genere”.
Per il sindaco di Modena l’accertamento delle cause è importante sia per accertare eventuali responsabilità sia per definire una corretta attività di prevenzione per la quale si chiede ad Aipo, l’autorità interregionale di bacino, “una verifica puntuale e immediata della situazione, con il fine prioritario della prevenzione, che deve riguardare il Secchia, gli argini danneggiati del Naviglio, il Tiepido e il Panaro”. La verifica deve riguardare “la tenuta degli argini e la piena efficienza delle opere idrauliche”.
Tra le diverse interpretazioni prese in considerazione in questi giorni, Pighi ha affermato che la più corretta sembra essere quella che valuta una serie di circostanze ed eventi che insieme hanno contribuito a creare la rottura: arginature non più del tutto adeguate alle caratteristiche delle piene, il ripetersi (anche in questi giorni) di fenomeni di piena ravvicinati, il possibile innesco dovuto a indebolimenti dei manufatti causati dalla fauna selvatica. “E queste possibilità vanno verificate dagli enti preposti una per una – ha dichiarato il sindaco – con grande attenzione e subito, perché vorremmo che i nostri cittadini potessero ragionevolmente stare tranquilli di fronte a un altro evento atmosferico simile a quello dei giorni scorsi”.
Il sindaco ha spiegato che quando si verifica un evento che causa danno e pericolo sul territorio “la ricostruzione dei fatti va orientata non solo alla puntuale descrizione delle conseguenze, ma anche alla verifica delle cause che l’hanno prodotto: è doveroso in sede amministrativa e lo è in sede giudiziaria approfondendo i fatti fin dove la scienza e la tecnica lo consentono”.
Ciò significa che gli accertamenti tecnici che svolgerà Aipo, in collaborazione con i Dipartimenti universitari già coinvolti e in un’ottica di futura prevenzione, come già indicato dal Procuratore della Repubblica, rappresentano il nucleo di base che dovrà necessariamente confluire nelle indagini. “Dovranno essere compiuti gli accertamenti di natura tecnica propri del procedimento penale – ha spiegato il sindaco – che non ha per oggetto i soli fatti ma si sviluppa in direzione della verifica se i soggetti, che ricoprono una posizione di garanzia siano stati messi in condizione di fare di più. Oltre a quello che hanno posto in essere, per prevedere e prevenire il succedersi degli eventi, in termini di possibilità di anticipare e scongiurare, in termini di conoscenza o come azione il loro verificarsi”.