MIRANDOLA – Dopo la moschea, pagata con i soldi dell’emiro del Qatar e della Regione Emilia-Romagna, arriva il cimitero islamico a Mirandola. E’ uno dei punti previsti nel Documento unico di programmazione – Nota di aggiornamento 2019-2021 del Comune di Mirandola, il bilancio preventivo per i prossimi due anni (nella foto sotto). Si tratta proprio della costruzione del cimitero islamico, progetto redatto dagli uffici tecnici comunali e che dovrebbe sorgere nell’area di via Galvani, in un terreno pubblico.
E’ un progetto già previsto, tra l’altro, dal piano regolatore, e che dovrebbe essere messo a disposizione dei fedeli musulmani che abitano a Mirandola e dintorni, un migliaio di persone, provenienti da diversi paesi islamici, cui si aggiungerebbo un altro paio di migliaia di fedeli della zona Modenese, Mantovana e Ferrarese. Mirandola punto di riferimento per la comunità musulmana, insomma.
Oggi i credenti di questa religione quando muore un parente che si trova in Italia si organizzano per riportare la salma nel paese di nascita, ma a Mirandola come nel resto d’Italia chi ha sempre vissuto qui sente l’esigenza di avere una sepoltura qui. anche perchè il rimpatrio di una salma è molto costoso, può costare diverse migliaia di euro a seconda del paese di destinazione e per le famiglie molto spesso è un problema, tanto che vengono realizzate collette tra gli amici.
Dal punto di vista religioso, un cimitero islamico ha queste prescrizioni sulla sepoltura: la salma deposta nella semplice terra, allineata testa-piedi con il capo verso nord e i piedi a sud. In Italia prevalgono le aree separate nei campisanti pubblici, ed esperienze di cimiteri islamici sono ancora pochissime. Rare ormai le esperienze in cui un campo pubblico veniva dato in gestione a qualche associazione, più frequenti quelle con la gestione diretta dei Comuni, ipotesi che pare per il momento prevalere anche a Mirandola.
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