In gergo si chiama “cavallo di ritorno”, ed è un ricatto in piena regola, avvenuto dopo un furto, per restituire al legittimo proprietario la refurtiva. E’ quanto hanno tentato due modenesi di 31 e 58 anni ai danni di un pensionato 66enne di Bomporto.
I due sono stati arrestati domenica dai Carabinieri di Bomporto, colti in flagranza di reato. Il 31enne, disoccupato, tossicodipendente e pluripregiudicato e il 58enne, disoccupato, con un precedente di polizia sono stati bloccati durante un mirato servizio di appostamento, che ha consentito di sventare un’estorsione di 200 euro.
I soldi erano stati chiesti per ridare al pensionato documenti vari e di guida, che nella mattinata dello stesso giorno erano stati rubati dall’abitacolo dell’autovettura della vittima, mentre si trovava parcheggiata per strada, vicino casa sua, a Bomporto.
Per dare più concretezza alle proprie intenzioni, l’estorsore aveva anche minacciato l’incendio dell’autovettura in caso di denuncia alle forze dell’ordine. Non volendo sottostare al ricatto, il pensionato si è rivolto ai Carabinieri di Bomporto, i quali hanno attivato immediatamente le indagini del caso ed organizzato un prolungato servizio di appostamento nei pressi della sua abitazione, in attesa del momento – si legge in una nota dei militari – in cui sarebbe avvenuto lo scambio soldi-documenti.
Poi, quando in serata l’estorsore si è presentato a riscuotere accompagnato dal complice 58enne, l’arresto è scattato per entrambi. Su disposizione della Procura della Repubblica di Modena i due sono stati condotti in carcere a Modena in attesa degli sviluppi processuali. In base agli elementi investigativi raccolti il 31enne è stato indiziato anche per il reato di furto aggravato su autovettura.