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“Più soldi alle Provincia” alla richiesta si unisce il sindacato

da | Nov 1, 2014 | In Primo Piano, Ultime news | 0 commenti

Appena insediati i neo amministratori della Provincia di Modena hanno già reclamato più soldi per l’ente, e ora anche il sindacato si unisce al coro.

“Raccogliamo il grido d’allarme del Sindaco e Presidente d’Area Vasta Muzzarelli quando sostiene che i tagli operati dalla legge di Stabilità pregiudicano la possibilità dei nuovi Enti, subentrati alle Province, di esercitare le funzioni che sono state loro affidate dalla riforma istituzionale (ad esempio, edilizia scolastica, gestione rete stradale, pianificazione territoriale e tutela ambientale, ecc…) e quelle che le Regioni vorranno delegargli.

Tra le molte funzioni a rischio dal 1° gennaio 2015, la Cgil esprime particolare preoccupazione per la gestione dei servizi che ineriscono alle politiche del lavoro, in primis ovviamente i Centri per l’Impiego e il ruolo precedentemente svolto dall’Assessorato provinciale nella gestione delle crisi aziendali, indispensabile nella nostra esperienza modenese per dare risposte alle tante vertenze aperte.

Siamo ulteriormente preoccupati perché, per effetto dei tagli, per i dipendenti di ruolo della Provincia c’è la possibilità di esuberi e ricollocamento, mentre per tutti i precari (tempi determinati, lavoratori interinali e collaboratori) si agita prepotentemente lo spettro della perdita del posto di lavoro, con minor copertura in termini di ammortizzatori sociali.

Il Governo, tra l’altro, nel presentare il Jobs Act alle parti sociali aveva sottolineato l’importanza di sostenere le politiche attive del lavoro per uscire dalla crisi: come è possibile farlo togliendo le risorse a chi le dovrebbe attuare?

 

Raccogliamo il grido d’allarme del Sindaco e Presidente d’Area Vasta Muzzarelli quando sostiene che i tagli operati dalla legge di Stabilità pregiudicano la possibilità dei nuovi Enti, subentrati alle Province, di esercitare le funzioni che sono state loro affidate dalla riforma istituzionale (ad esempio, edilizia scolastica, gestione rete stradale, pianificazione territoriale e tutela ambientale, ecc…) e quelle che le Regioni vorranno delegargli.

Tra le molte funzioni a rischio dal 1° gennaio 2015, la Cgil esprime particolare preoccupazione per la gestione dei servizi che ineriscono alle politiche del lavoro, in primis ovviamente i Centri per l’Impiego e il ruolo precedentemente svolto dall’Assessorato provinciale nella gestione delle crisi aziendali, indispensabile nella nostra esperienza modenese per dare risposte alle tante vertenze aperte.

Siamo ulteriormente preoccupati  – spiegano Tamara Calzolari, segreteria Cgil Modena, Maurizio Guidotto, sindacato Funzione Pubblica/Cgil Modena  e Caudio Argilli, segretario sindacato Nidil/Cgil Modena – perché, per effetto dei tagli, per i dipendenti di ruolo della Provincia c’è la possibilità di esuberi e ricollocamento, mentre per tutti i precari (tempi determinati, lavoratori interinali e collaboratori) si agita prepotentemente lo spettro della perdita del posto di lavoro, con minor copertura in termini di ammortizzatori sociali.

Il Governo, tra l’altro, nel presentare il Jobs Act alle parti sociali aveva sottolineato l’importanza di sostenere le politiche attive del lavoro per uscire dalla crisi: come è possibile farlo togliendo le risorse a chi le dovrebbe attuare?”

 

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