Sono 67 i milioni di euro intermediati da CNA a favore di oltre 600 imprese. Lo rende noto un comunicato dell’associazione. Particolarmente significativi i dati riferiti al sostegno degli investimenti sostenuti dalle Pmi, 5 milioni per Ricerca e Sviluppo, 4,5 per investimenti rientranti nella agevolazione della cosiddetta Sabatini. Sono i numeri dell’attività svolta da CNA per il sostegno finanziario delle imprese tramite Finimpresa, il braccio operativo dell’associazione in questo ambito.
Come spiega la nota, si tratta di investimenti sostenuti non solo dal buon momento economico, ma anche dai tassi di interesse ai minimi storici e dall’azione del Fondo Centrale di Garanzie, due fattori che hanno agito congiuntamente facilitando soprattutto le imprese con ottimi rating e penalizzando le piccole e medie imprese con problemi di patrimonializzazione.
L’accesso al credito – spiega CNA – è pressoché “a costo zero” solo per le grandi imprese e le PMI che non hanno particolari problemi di finanza. Per le altre non solo c’è un problema dell’elevato costo del denaro, ma anche dell’erogazione dei finanziamenti. Infatti, mentre tra il 2017 e il 2018, anche per effetto degli incentivi a disposizione delle aziende, si è registrato un aumento della richiesta di credito alle banche, queste ultime, anche a causa del pessimo stato di salute di alcuni istituti di credito, hanno fatto registrare un rallentamento dell’offerta.
Per CNA le attese, malgrado i segnali di un rallentamento dell’economia, appaiono positive anche per gli investimenti del 2019, almeno per la prima metà dell’anno, per il fatto che sembra essere scongiurato il rischio di un aumento del costo del denaro e per la conferma di incentivi sugli investimenti quali l’iperammortamento, il bonus fiscale per le spese in ricerca e sviluppo e le varie misure regionali.