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Incidenti stradali, nel Modenese crescono mentre ovunque calano

da | Nov 14, 2014 | In Primo Piano, Mirandola, Camposanto, Approfondimenti | 0 commenti

Distrazione, velocità, mancato rispetto delle distanze di sicurezza e delle precedenze: così si muore sulle nostre strade, più pericolose che nel resto d’Italia. Il rapporto Aci-Istat, con i dati definitivi relativi agli incidenti registrati in Italia nel 2013, conferma infatti una consistente riduzione del numero delle vittime a livello nazionale. Ma non  è così Modena e provincia non hanno seguito questo trend, anzi, sono in controtendenza, con Camposanto e Mirandola a guidare questa triste classifica.

Con una popolazione di circa 700.000 abitanti ed un circolante attorno alle 590.000 unità, gli incidenti, con conseguenze per le persone, sono stati 3128 con 59 morti e 4357 feriti.

La maglia nera tra i comuni della provincia  spetta a Camposanto in cui, con  soli 22 incidenti, si sono registrati 5 morti e 37 feriti. A seguire, Castelvetro, con 5 decessi e 54 feriti, in 39 incidenti.  Continuando l’escalation per i decessi si trova Carpi, dove in 405 incidenti si sono registrati 7 morti e 545 feriti. Nei 1254 incidenti avvenuti a  Modena i decessi sono stati  15 con 1679 feriti. Virtuosa è la posizione di Vignola in cui si sono registrati 115 incidenti con un solo decesso e 184 feriti. Appena peggio Sassuolo che, in 155 incidenti, ha registrato 3 morti e 197 feriti, mentre a Mirandola i decessi sono stati 4 in 109 incidenti con 169 feriti.

Proseguendo nella lettura dei dati si ha conferma che il tasso di mortalità, in quelle che sono le strade considerate all’interno di un abitato, è del 40,1% con oltre 2351 incidenti, 33 decessi e 3127 feriti.

Nei 164 incidenti rilevati nelle strade extra urbane vi sono stati 7 morti e 238 feriti con lo stesso tasso che supera il 42,7%.

I veicoli coinvolti negli incidenti sono stati, in tutto, 6005 per un totale di 44 morti e 4099 feriti. Oltre 22 i decessi sulle vetture (2774 i feriti), 8 i morti  sulle moto (309 feriti), 6 sulle biciclette, con 554 feriti,  e 4  sia sui ciclomotori (218 feriti) sia sui camion con 166 feriti.

Gli scontri frontali-laterali sono stati 1532, hanno causato 17 morti e 2100 feriti  mentre i 248 investimenti di pedoni hanno portato a 15 decessi e 257 feriti.

I decessi tra i maschi sono stati 32 tra i conducenti mentre alle donne spetta il record, negativo, dei decessi nell’investimento di pedoni,  sono state 9.

Le ore notturne (22 – 06) sono quelle con il minor numero medio di decessi, 2 per ognuna delle giornate di  mercoledì, venerdì, sabato e domenica.

Al venerdì ed al sabato, ore analoghe, 93 i feriti con una particolare concentrazione nella fascia 18-29 anni.

Nessun decesso nei 55 incidenti registrati a gennaio e febbraio con la presenza di neve mentre 3 sono da imputarsi ai 64 incidenti avvenuti con la nebbia e 4 con la pioggia.

La fascia oraria in cui si registra il maggior numero d’ incidenti  è quella compresa tra le 10 e le 13 con 843 episodi, 12 morti e 1127 feriti. Peggiori le conseguenze nlla fascia successiva (14-17) in cui i morti sono stati 15 ed i feriti 1079, con soli 759 incidenti .

 

Il Presidente di Aci Modena Montorsi: “C’è ancora molto lavoro da fare per migliorare, la sicurezza stradale” i dati del 2013 non sono andati nella direzione giusta

“Fare un’analisi completa del lavoro congiunto di ACI ed Istat, per quanto riguarda gli incidenti che sono stati registrati in Italia nell’anno passato e nella nostra provincia, non è semplice. – accenna il Presidente d’ ACI Modena Giorgio Montorsi – Una cosa è certa: non sono assolutamente contento, anzi. Specialmente se si fanno dei confronti con quelli che sono i livelli nazionali, in cui i segni meno, ovvero la riduzione degli incidenti e delle relative conseguenze per le persone coinvolte, sono in incremento. I contesti di paragone non sono omogenei. Un dato che non emerge sono le percentuali di presenza dei soggetti interessati nel traffico ed i chilometri percorsi. Un dato che non è tangibile, ma, neppure, oggettivamente, trascurabile. Per questo, le percentuali danno una chiave di lettura che potrei definire “zoppa”. Con questo non voglio essere uno strenuo difensore delle virtù degli automobilisti modenesi. In questo settore non bisogna mai ed assolutamente essere contenti, appoggiarsi sui falsi allori. Sarebbero delle vittorie di Pirro”.

 

 

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