“I cittadini della Bassa, e in particolare di Mirandola, chiedono da anni inascoltati di avere la certezza che il proprio ospedale torni ad essere una struttura di primo livello, senza dover fare da satellite ad altri ospedali e territori più lontani. Ecco perché la Regione, anche nell’ottica della richiesta fatta al Governo di maggiore autonomia, credo dovrebbe decidere ora di destinare parte delle risorse derivanti dai tributi del settore biomedicale proprio alla tutela dei servizi sanitari di quresto territorio, servizi che al momento sono gravemente inadeguati rispetto all’eccellenza produttiva e al contributo che questa zona dà al benessere regionale e nazionale. Il Santa Maria Bianca va riportato al ruolo che merita e che i cittadini chiedono ormai da diversi anni”.
È quanto propone la consigliera del M5S Giulia Gibertoni in un’interrogazione presentata alla giunta regionale riguardo all’ospedale di Mirandola dopo le recenti dichiarazioni dell’assessore regionale alla Sanità, Sergio Venturi.
“Anche se la Regione continua a negare che in questi anni l’ospedale di Mirandola abbia subito un declassamento, i fatti smentiscono categoricamente questa convinzione – spiega Giulia Gibertoni – Oggi il Santa Maria Bianca viene classificato come ospedale di prossimità e negli anni successivi al sisma del 2012 ha perso circa 70 posti letto. Situazione che ha spinto, e continua a farlo, tantissimi cittadini dell’Area Nord a scegliere addirittura regioni vicine, per farsi curare”.
“Per questo è davvero paradossale – aggiunge Nunzio Tinchelli, consigliere UCMAN – che oggi si preferisca promuovere strutture come una ‘Casa della salute’ che, seppure utili, non sono certo sovrapponibili a un ospedale di primo livello! Al di là degli scopi elettorali e di proclami in vista delle prossime elezioni, si dimentica che la richiesta dei cittadini da anni è sempre stata una e molto semplice ed è rimasta inascoltata da tutti tranne che dai consiglieri M5S: poter usufruire di servizi sanitari di alto livello al Santa Maria Bianca ed evitare continui viaggi e disagi per recarsi al Policlinico, a Baggiovara o in altre strutture sanitarie dislocate sul territorio della nostra provincia o addirittura sempre più di frequente fuori regione”.
Un potenziamento che per Giulia Gibertoni dovrebbe invece far affidamento sul gettito fiscale che proviene proprio dall’Area Nord: “Sarebbe giusto dare la possibilità all’Area Nord della provincia di Modena, almeno per i servizi sanitari, di beneficiare del gettito prodotto dai tributi erariali riferibili al Distretto biomedicale, e dunque avere un ospedale di primo livello, con primari propri e reparti di eccellenza, senza dover fare da satellite di altre strutture ospedaliere di territori vicini. In questo modo – conclude Giulia Gibertoni – si potrebbe anche creare un valore aggiunto per quelle aziende che lavorano in ambito sanitario, creando un punto di riferimento per il settore biomedicale anche in collaborazione con Università di Modena, Regione e AUSL”.