Sono stati più di 420 i volontari, appartenenti a 39 associazioni della Consulta Provinciale del Volontariato per la Protezione Civile di Modena, impegnati nei giorni scorsi lungo il corso del Secchia, del Panaro e del reticolo minore. E decine sono ancora impegnati in Appenino per il monitoraggio delle frane e a Castel Maggiore, in supporto alle squadre del coordinamento di Bologna, per interventi di pulizia e bonifica nelle zone alluvionate a seguito della rottura di un argine del Reno nel pomeriggio di sabato.
In seguito all’allerta per criticità idrogeologica diramata a livello regionale, già dalla notte di venerdì è stato attivato il monitoraggio dei corsi d’acqua, per controllare l’andamento della piena, dovuta alle copiose precipitazioni e al contemporaneo scioglimento della neve in quota, e per intervenire tempestivamente in caso di cedimenti degli argini o di apertura di fontanazzi nelle campagne circostanti.
Centinaia sono stati gli interventi: 7 tra Pavullo e Fiumalbo, 72 sul Panaro (di cui 25 alla Fossalta), 53 sul Secchia e 8 sul reticolo minore. Gli ultimi interventi di monitoraggio sono terminati oggi a San Possidonio.
“Si è trattato di una piena particolarmente lunga e complessa, che ha visto i nostri volontari impegnati su più fronti – ha dichiarato il presidente della Consulta, Roberto Ferrari. “Ora, cessato l’allarme nel nostro territorio, il nostro impegno è rivolto ad aiutare i volontari del coordinamento di Bologna, alle prese con un’alluvione simile a quella subita da noi nel 2014 e di cui abbiamo ancora tutti un indelebile ricordo”.