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“E’ possibile prevedere i terremoti?”. Se ne discute all’Università

da | Dic 9, 2014 | Approfondimenti, speciale terremoto | 0 commenti

Quando si parla di terremoti ci si pone sempre un quesito: è possibile prevederli? Dopo il sisma dell’Aquila e il coinvolgimento della scienza fra gli imputati della mancata ed errata comunicazione rispetto agli effettivi pericoli per la popolazione, il tema della prevedibilità di un terremoto torna ciclicamente. E parte da questo spunto il seminario “Prevedere i terremoti”, organizzato dal Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia per mercoledì 10 dicembre 2014 alle ore 16.00 in Aula E del complesso universitario ex carceri S. Eufemia (Largo S. Eufemia 19) a Modena, che ospiterà l’intervento di quello che è considerato uno dei massimi esperti italiani in materia. Dario Albarello, docente di Geofisica della Terra Solida presso l’Università degli Studi di Siena e a partire da quest’anno è professore a contratto di Geofisica Applicata nel corso di laurea magistrale in Scienze e Tecnologie Geologiche presso UNIMORE.

Il seminario – ha spiegato Doriano Castaldini, organizzatore della giornata – cercherà di dare risposte ad alcuni interrogativi ricorrenti: in primis a cosa serve prevedere i terremoti, quali conoscenze sono necessarie e quali le difficoltà per conoscere la sismicità futura. Si approfondirà inoltre il tema su che tipo di previsione sia oggi possibile.E si parlerà di comunicazione del terremoto e dei rischi associati, oltre a discutere sulle azioni preventive e della responsabilità e imputabilità nella gestione della previsione”.
dario_albarelloDario Albarello
Professore di Geofisica della Terra Solida, presso l’Università degli Studi di Siena. Dall’anno accademico 2014/15 è anche Professore a contratto di “Geofisica Applicata” nel corso di laurea magistrale in “Scienze e Tecnologie Geologiche” presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. Nel corso della sua carriera si è occupato di vari progetti di ricerca nazionali ed internazionali, di modellazione quantitativa di processi geodinamici, dello studio di fenomeni pre- eco-sismici e dell’analisi della sismicità su base statistica finalizzata alla previsione a medio-lungo termine dei terremoti. Si è anche occupato di sismicità indotta da grandi invasi, dello studio dei processi di deformazione in aree geotermiche, dell’applicazione di metodi di esplorazione geofisica del sottosuolo. Negli ultimi anni ha svolto attività di ricerca soprattutto nel campo della messa a punto e dell’applicazione di metodologie innovative per la stima della pericolosità sismica a scala regionale e locale. Le sue ricerche sono state sviluppate in collaborazione con vari enti di ricerca nazionali, internazionali ed istituzioni pubbliche italiane. E’ stato responsabile di gruppi di ricerca dei più recenti progetti nazionali in ambito sismologico e membro della commissione per la definizione della nuova carta di pericolosità sismica del territorio nazionale e ha partecipato alla redazione delle nuove Linee Guida per la Microzonazione Sismica. E’ membro del gruppo di esperti nominato dallo IAEA (Agenzia Atomica delle Nazioni Unite) per la compilazione delle nuove linee guida per la sicurezza delle centrali nucleari. E’ attualmente Direttore del progetto di ricerca Nazionale DPC-INGV-S3 dedicato alla previsione a breve termine dei terremoti. E’ Editore Associato del Journal of Sismology e svolge attività editoriale come referee per conto delle maggiori riviste di argomento geofisico nazionali ed internazionali e fa parte del comitato scientifico del Convegno del Gruppo Nazionale di Geofisica della Terra Solida. La sua attività è documentata in oltre 190 pubblicazioni, di cui oltre un terzo su riviste ISI.

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