“Dieci giorni fa l’esondazione del fiume Reno nel Bolognese ha causato danni ingenti e l’allontanamento di almeno 300 persone dalle loro abitazioni. A dicembre 2017 l’esondazione dell’Enza causò l’evacuazione del Comune di Lentigione nel Reggiano. A gennaio 2014 il cedimento dell’argine del Secchia mandò sott’acqua i Comuni di Bastiglia e Bomporto. Tre episodi che hanno provocato almeno 100 milioni di euro di danni, frutto della incapacità di programmare adeguatamente i lavori di manutenzione della rete idrica”.
Così il capogruppo di Forza Italia in Regione Andrea Galli. “Sul recente caso dell’esondazione del Reno ho presentato una interrogazione in Regione per fare luce su responsabilità e sulla genesi di quanto accaduto – continua Galli – ma il ripetersi di episodi simili dimostra la cronicità del problema. Sul caso dell’alluvione nel modenese del 2014 il Gip ha disposto recentemente l’archiviazione per tre indagati per i quali si ipotizzò il reato di disastro colposo: il dirigente AIPO di Modena, e due tecnici idraulici. Secondo il Pm che ha chiesto l’archiviazione, per il disastro in questione non vi sarebbero responsabilità umane, ma, piuttosto, di natura politica. Parliamo della assegnazione di fondi non sufficienti per la manutenzione degli argini e la copertura delle buche create dagli animali, ritenute “responsabili” del dissesto che ha generato il disastro idrogeologico. Non solo: l’indagine ha evidenziato le notevoli difficoltà finanziarie e che impedivano all’agenzia AIPO di svolgere adeguatamente i propri compiti, tanto che la causa del disastro sarebbe da ricollegare alla cattiva organizzazione dell’apparato e nella disarmante lentezza delle procedure – continua Andrea Galli -. Ebbene, i cittadini pretendono che le responsabilità politiche evocate dal giudice sul caso di Modena emergano con chiarezza ovunque per porre fine a questa scia drammatica di esondazioni che sconvolgono la vita di famiglie e imprese emiliano-romagnole”.