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San Martino Spino commemora i tre partigiani trucidati

da | Dic 12, 2014 | Mirandola, La nostra storia | 0 commenti

Saranno commemorati domenica 14 dicembre a San Martino Spino, su iniziativa di Comune di Mirandola e Anpi,  Mario Borghi, Oles Pecorari e Cesarino Calanca, i tre partigiani fucilati dai nazifascisti nel 1944. La cerimonia si svolgerà a partire dalle ore 11 con la Messa presso la Chiesa provvisoria della frazione e proseguirà alle 12.15 con la deposizione di corone e fiori al Cimitero e al monumento ai Caduti.

Quello che accadde esattamente 70 anni fa, fu uno degli atti più brutali sul territorio mirandolese. In quei mesi a San Martino Spino si era organizzato un gruppo partigiano attorno alla figura di Oles Pecorari, il cui nonno materno, Giovanni Tironi, vecchio ma attivo militante socialista, aveva subìto umiliazioni di ogni genere da parte dei fascisti. I primi ad aderire al movimento furono i giovani della località “Baia”: insieme ad Oles, Cesarino Calanca, Mario Borghi e Volmer Diazzi. In breve tempo molti altri ragazzi di tutto il paese si unirono formando un gruppo di circa venti persone. I maggiori sforzi si concentrarono nel reperire fra i simpatizzanti fondi per l’acquisto di armi che sarebbero servite per organizzare l’insurrezione finale. I tre partigiani furono catturati a seguito di una spiata. Il processo-farsa, si tenne nel palazzo di Portovecchio. Don Dante Sala, parroco del paese, riferì dell’accaduto al Vescovo di Carpi, monsignor Vigilio Federico Dalla Zuanna, il quale si rivolse inutilmente ai comandanti nazisti per ottenere un atto di clemenza.

Il tribunale condannò i tre alla fucilazione. All’alba di mercoledì 13 dicembre 1944 giunsero davanti al cimitero di San Martino Spino, dove Oles disse: «Noi moriamo per un’Italia libera e grande. Desidero che i soldati sparino al petto e non al volto in modo che mia madre possa vedere il volto non deturpato». L’interprete riferì al comandante che subito ordinò, al plotone, il fuoco. Egli si avvicinò poi al corpo ormai esanime di Oles e sparò alcuni colpi al volto, calpestando così anche la sua ultima volontà. Il parroco immediatamente si recò a celebrare la messa di suffragio, in una chiesa gremita.

In memoria dei tre giovani furono dedicate (ai loro nomi e alla data della loro esecuzione), quattro vie di nuova formazione a San Martino, negli anni ’70. Le loro foto sono presenti nei Sacrari dei Caduti sotto la loggia del Municipio di Mirandola e alla base della Ghirlandina, in piazza Torre a Modena.

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