«Noi siamo i primi a volere difendere la qualità e i servizi dell’Ospedale di Mirandola. Iniziative come quelle del referendum promosso da Forza Italia e Cinque Stelle sono invece soltanto fumo negli occhi dei cittadini». Così i nove Sindaci dell’Unione Comuni Modenesi Area Nord rispondono alle dichiarazioni alla stampa delle opposizioni.«Promuovere un referendum per non chiudere un Ospedale che nessuno vuole chiudere – osservano i Sindaci sull’Indicatore Mirandolese – è una contraddizione in termini. Serve soltanto ad ottenere un po’ di visibilità. Per non parlare del fatto che il risultato di un referendum consultivo non è vincolante per nessuno, né per l’Ausl di Modena né tantomeno per la Regione Emilia Romagna. Invece di prendere in giro i cittadini, i consiglieri dell’opposizione farebbero meglio a rimboccarsi le maniche e a lavorare con noi per migliorare la sanità nell’Area Nord, che riguarda l’Ospedale ma anche tutti gli altri servizi del territorio che qualificano e rafforzano la qualità della vita dei cittadini».
«Lo ribadiamo. Noi – aggiungono i Sindaci – non diciamo che tutto va bene. Ma sono 30 anni che le opposizioni gridano alla chiusura dell’Ospedale e ne screditano l’immagine, con effetti devastanti. Il nostro resta invece un Ospedale efficiente e dimensionato alla realtà dell’Area Nord, che si è risollevato da un terremoto e che ha notevoli professionalità. Dopo il sisma la Regione poteva limitarsi a “mettere una pezza”, invece sono stati fatti importanti investimenti. È da qui che dobbiamo partire per crescere ulteriormente e per avere una sanità più moderna.
Come amministratori dell’Area Nord – proseguono i Sindaci – dobbiamo impegnarci a vigilare su quanto devono garantire le istituzioni competenti. In particolare: potenziare le attività specialistiche nel nostro nosocomio; attivare la day surgery polispecialistica a Mirandola; mantenere l’attività pediatrica diurna e h24 per il Punto nascita; diminuire i tempi delle liste d’attesa; confermare l’intera rete dei servizi sociali alle persone e alle famiglie; realizzare le Case della Salute e l’Hospice; consolidare e migliorare il servizio del Punto Unico di Accesso Socio Sanitario (Puass); avviare un percorso di ottimizzazione dei servizi in una sempre maggiore integrazione con Carpi. Ci impegniamo infine a sollecitare lo studio di fattibilità di un Ospedale unico, baricentrico tra Mirandola e Carpi».
«Alla Regione – concludono i primi cittadini – chiediamo una nuova programmazione, che preveda il potenziamento del Santa Maria Bianca all’interno di un sistema ospedaliero a rete, al servizio di tutta l’Area Nord. Per affrontare immediatamente queste fondamentali questioni, chiediamo fin d’ora un incontro con il nuovo Assessore regionale».