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Rimborsi alluvione, si promettono (ancora un volta) tempi più rapidi

da | Gen 19, 2015 | In Primo Piano, Bomporto, Bastiglia, Alluvione | 0 commenti

Si rinnova la promessa di avere tempi rapidi per i rimborsi dei danni alluvione, dopo che a maggio scorso si era promesso che tempo due mesi e i primi soldi sarebbero arrivati nelle tasche dei cittadini. Invece si è dovuto aspettare l’inverno per vedere qualcosa, e ancora oggi, a un anno dalla tragedia, appena un quinto delle domande presentate ha avuto rimborso. Quindi, alla politica non restano che le parole e le promesse, che sono arrivate in quantità – queste sì – nel corso del Consiglio provinciale riunito in occasione dell’anniversario dell’alluvione causata dal crollo dell’argine del Secchia a S.Matteo di Modena «Lavoreremo senza tregua affinché tutti i cittadini e le imprese e i commercianti danneggiati dall’alluvione possano ottenere adeguati risarcimenti in temi sempre più rapidi». Ha affermato ad esempio Gian Carlo Muzzarelli, presidente della Provincia di Modena. Alla riunione c’erano anche tra gli altri, il sindaco di Bomporto Alberto Borghi e il sindaco di Bastiglia, Francesca Silvestri, che è anche consigliere provinciale, rappresentanti di Aipo, Servizio tecnico di bacino della Regione, Consorzi di bonifica, delle forze dell’ordine, delle aziende di servizio e della Protezione civile.

Muzzarelli, dopo aver ricordato la generosità di quanti dal primo minuto si sono impegnati per aiutare i concittadini in difficoltà, con un pensiero particolare ad Oberdan Salvioli, che  ha perso la vita durante le operazioni di soccorso, ha affermato che «occorre recuperare la cultura della gestione del territorio a partire dalla prevenzione. Per questo serve una legge nazionale sulle calamità naturali che rappresenti un riferimento per non trovarci ogni volta a partire da zero. Sui fiumi modenesi – ha sottolineato Muzzarelli – sono stati effettuati finora lavori importanti per la sicurezza degli argini che proseguiranno nei prossimi mesi».

Alluvione ProvinciaNella relazione al Consiglio sugli interventi effettuati Rita Nicolini, responsabile della Protezione civile provinciale, ha annunciato che stanno per partire una ventina di cantieri sugli argini per complessivi 23 milioni di euro che si aggiungono ai circa 50 cantieri conclusi per altri 15 milioni di euro. Su questo tema Federica Pellegrini di Aipo nel suo intervento ha annunciato che i primi giorni di febbraio sarà consegnato il cantiere delle nuove casse di espansione dei Prati di S.Clemente, mentre Luigi Maccaferri del Consorzio di bonifica di Burana ha evidenziato la conclusione di quasi l’80 per cento degli interventi assegnati all’ente di messa in sicurezza dei canali.

Durante la discussione in Consiglio, Maino Benatti ha ribadito la necessità di «una legge nazionale sulla protezione civile» ricordando il contributo di Mirandola, comune terremotato,  agli interventi di emergenza connessi con l’alluvione, mentre il consigliere Ugo Liberi, ha sollecitato una maggiore rapidità nella liquidazione dei rimborsi.

Per i danni causati dall’alluvione sono state liquidate finora ai cittadini privati complessivamente 397 domande per oltre un milione e 880 mila euro; entro il mese di gennaio dovrebbero essere conclusi altri mille pagamenti sempre a privati che hanno già hanno presentato la documentazione di spesa.

Per quanto riguarda le imprese, invece, c’è tempo fino al 28 febbraio per presentare le domande di contributo, esclusivamente on-line, tramite la procedura su Sfinge disponibile anche dal sito della Provincia all’indirizzo www.economia. provincia.modena.it.

Per i risarcimenti dei danni e la messa in sicurezza del nodo idraulico di Modena sono disponibili 210 milioni di euro: oltre ai 50 milioni per i privati, 15 milioni per 52 cantieri conclusi sugli argini dei fiumi, altri 23 milioni sempre per gli argini per interventi in corso di programmazione, 80 milioni per i danni alle attività produttive, 7 milioni e 400 mila euro per il ripristino delle opere pubbliche danneggiate, delle strutture pubbliche sociali e sanitarie, religiose, sportive e dei beni di interesse storico-artistico. Le risorse rimanenti saranno utilizzate per ulteriori interventi di messa in sicurezza.

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