Otto lavoratori in nero scoperti dalla Guardia di Finanza in due diverse aziende tra Mirandola e Concordia. A Concordia trovati sei lavoratori irregolari in un laboratorio tessile, gestito da un cinese, dove si assemblano materie plastiche da impiegare in dispositivi biomedicali, erano sei cittadini cinesi (su 10 addetti complessivi) senza contratto. Un ulteriore controllo, effettuato in un cantiere edile di Mirandola in cui si effettuano lavori di ristrutturazione di edifici danneggiati a seguito del sisma del maggio 2012, ha permesso di scoprire due lavoratori in nero su tre presenti sul cantiere.
Gli accertamenti delle Fiamme Gialle hanno consentito di determinare le conseguenti violazioni fiscali e contributive legate all’utilizzo di manodopera irregolare. per i titolari delle ditte utilizzatrici dei lavoratori in nero, oltre all’applicazione della maxi-sanzione da 1.500 a 12.000 uro per ciascun lavoratore, è scattata la segnalazione alla competente direzione provinciale del lavoro che prevede la sospensione delle attività imprenditoriali che impiegano personale non in regola in misura pari o superiore al 20% del totale dei lavoratori presenti sul luogo di lavoro all’atto del controllo.
L’attività ispettiva svolta ha consentito di rilevare come il lavoro nero sia ancora ampiamente diffuso e come determini fenomeni di concorrenza sleale che, soprattutto in periodi di crisi come quello attuale, mettono fuori mercato le imprese che rispettano la normativa in materia di lavoro sopportandone gli oneri.