FINALE EMILIA – Dolore e sgomento a Finale per il brutale assassinio di Khaddouj Hannioui, la 50enne uccisa nel tardo pomeriggio di venerdì 22 marzo per mano del nipote, il 32enne Mohammed El Fathi.
Il delitto si è consumato tra le mura domestiche dell’appartamento di vicolo dei Grigioni, nel cuore del paese. Sarebbero stati più di trenta i colpi, soprattutto sul collo, che hanno ferito a morte la donna, sulla quale sono stati trovati anche dei tagli sulla mano, forse nel tentativo di difendersi dalla furia omicida del nipote.
A scoprire il fatto il figlio 18enne della donna: il ragazzo, rientrato a casa dal lavoro, ha trovato il corpo della madre ormai esanime e il cugino con ancora in mano l’arma del delitto. Il giovane, in preda alla disperazione, è subito sceso in strada per chiedere aiuto. Sono stati il tabaccaio Sergio Neri e la parrucchiera Nadia Boujhoud a dargli una mano, a confortarlo e a chiamare il padre Mohammed, che fa il venditore ambulante.
Intanto gli uomini dell’Arma, intervenuti sulla scena del delitto, hanno portato in caserma Mohammed El Fathi in stato di fermo. L’uomo soffrirebbe di disturbi psichiatrici e la scorsa domenica era stato dimesso da una clinica. Ancora oscuro il movente del delitto.
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