FINALE EMILIA – Stamattina Finale Emilia si è svegliata sotto il peso di un brutale omicidio che nel tardo pomeriggio di venerdì 22 marzo ha spezzato la vita della 50enne marocchina Khaddouj Hannioui.
In questo sabato di primavera restano lo strazio e il dolore di suo figlio Ayoub e del marito venditore ambulante. Chi ha prestato aiuto al giovane Ayoub ha raccontato di un ragazzo sconvolto che dallo spavento non riusciva più a parlare in italiano e che gridava: “Come farò senza la mamma?”. Solo grazie all’aiuto della parrucchiera Nadia Boujhoud, tra le prime insieme al tabaccaio Sergio Neri a soccorrerlo, è riuscito a dire che sua madre era stata uccisa. A quel punto è partita la chiamata ai Carabinieri e la telefonata al padre.
La donna era arrivata solo da qualche mese in Italia. Nella cucina dell’appartamento di vicolo dei Grigioni è stata forse sorpresa alle spalle dal nipote, figlio di un fratello di suo marito, e avrebbe forse anche tentato di difendersi dalla furia omicida dell’uomo.
Di Mohammed El Fathi, il 32enne marocchino fermato dai carabinieri con l’accusa di aver ucciso a coltellate la zia, si sa che aveva problemi psichiatrici che lo avevano portato spesso in clinica. Proprio domenica scorsa era stato dimesso da Villa Igea, dove era stato ricoverato per questa sua malattia psichica. La magistrata di turno, la dottoressa Francesca Graziano, intervenuta sul luogo del delitto, ha detto che l’uomo quando è stato portato in caserma in stato di fermo è rimasto in silenzio.
Ora saranno le indagini condotte dai Carabinieri a ricostruire quanto accaduto in vicolo dei Grigioni.
Sgomento per l’accaduto tra i vicini che conoscevano la famiglia. Scossa anche la comunità marocchina di Finale che nella tarda serata si è stretta intorno ai familiari della donna.
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