Ondata di tagli per gli uffici postali della Bassa. Pronte a chiudere le Poste a Rivara (frazione di San Felice sul Panaro), Motta (frazione di Cavezzo) e Fossa di Concordia. La trattativa non lascia tanti spiragli, e le chiusure sembrano ormai prossime e si annunciano gravi disagi soprattutto per le persone anziane.
“Poste Italiane ha deciso unilateralmente di procedere alla chiusura di una serie di uffici postali della nostra regione, quasi tutti collocati in Comuni di montagna, in zone poco servite, in territori marginali. Sono 81 in tutto gli Uffici nel mirino e 69 i Comuni coinvolti: questa decisione provocherà inevitabilmente forti disagi per i cittadini e in particolare per i tanti anziani per i quali gli uffici postali rappresentano un punto essenziale di servizio pubblico per il ritiro delle pensioni, il pagamento delle bollette, le raccomandate”, commenta a nome dei pensionati Bruno Pizzica, segretario generale Spi Cgil Emilia-Romagna.
“Una scelta sbagliata che non tiene nemmeno conto del parere espresso da Agcom, l’Autorità per il Garante delle comunicazioni, contraria alla chiusura degli uffici postali nelle aree svantaggiate, che ha opportunamente sollecitato Poste Italiane ad una concertazione con le Amministrazioni locali prima di procedere alla chiusura.
Lo Spi-Cgil Emilia-Romagna – prosegue Pizzica – ritiene che ogni sforzo vada fatto per contrastare o almeno ridimensionare la scelta dell’Azienda (evidentemente più interessata ad ampliare i servizi di tipo finanziario che consentono guadagni certi e facili): chiede alla Regione Emilia-Romagna e ai Sindaci dei territori interessati, di convocare un confronto di merito con Poste Italiane, per esaminare il problema e definire soluzioni condivise che riducano al minimo i disagi per i cittadini, garantendo continuità ad un servizio essenziale per il territorio”.