I Comuni potranno ridurre del 10% l’affitto alle quasi 14 mila persone sole, con un reddito inferiore a 17mila euro di Isee, che vivono nelle case di Edilizia residenziale pubblica (Erp) dell’Emilia-Romagna.
Il provvedimento è stato assunto dalla Giunta regionale con l’obiettivo di dare una mano ai nuclei familiari unipersonali, in particolare alle persone anziane, considerato chenel 65% dei casi (9.057) risultano composti da over 65enni.
I destinatari sono perlopiù inquilini di vecchia data a reddito basso: una fascia di cittadini che si è pensato avesse bisogno di maggior tutela dopo le nuove modalità di calcolo dei canoni di locazione adottate con la riforma regionale del 2016; una riforma che oltre alle fasce di reddito ha introdotto altri parametri per la determinazione del calcolo del canone come la metratura, le caratteristiche qualitative dell’appartamento, il comune ela zona in cui è ubicato.
Le caratteristiche del provvedimento
Lo sconto sul canone introdotto dal provvedimento può essere applicato a due fasce di riferimento dell’utenza degli alloggi Erp: di accesso agli immobili, per cui è necessario avere un Isee compreso tra i 7.500 e 17.100 euro, e di protezione, una sorta di canone sociale riservato alle famiglie più povere, cioè quelle con un Isee massimo di 7.500 euro.
Il provvedimento sarà ora portato all’esame dell’Assemblea legislativa per l’approvazione definitiva entro il mese di aprile.
Gli alloggi di edilizia residenziale pubblica in Emilia-Romagna
Dall’attività di monitoraggio condotta sul totale delle assegnazioni di alloggi di edilizia residenziale pubblica gestiti dalle Acer nelle nove province emiliano-romagnole risulta che al 31 dicembre 2017 (ultimo dato disponibile) gli alloggi occupati sono 49.517, su un numero complessivo di 55.560 (parte dei quali in via di assegnazione o in ristrutturazione).