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Cispadana, è scontro tra le forze politiche

da | Apr 3, 2019 | Cronaca | 0 commenti

“Cantieri aperti entro fine del 2020? È dagli anni Novanta che si susseguono annunci poi smentiti”. I parlamentari del Movmento 5 Stelle Maria Laura Mantovani, Gabriele Lanzi, Stefania Ascari e Vittorio Ferraresi e il capogruppo M5S in Regione Andrea Bertani rispondono così a quanto annunciato nei giorni scorsi a Camposanto dall’assessore regionale Raffaele Donini.

“Lo abbiamo già affermato e continuiamo a ribadirlo: quello che serve è una strada a scorrimento veloce subito – spiegano gli esponenti M5S – e non una mega-autostrada faraonica, a pedaggio che dall’ultimo progetto del 2016 ha un costo stimato di 1 miliardo e 600 milioni di euro. Cifre che pesano sulle tasche dei cittadini e delle imprese, un enorme spreco di denaro pubblico che conviene solo ai concessionari e ai costruttori”.

“Donini dichiara la disponibilità a mettere altri 100 milioni di euro oltre ai 180 già stanziati, ma siamo ancora ben lontani dalla cifra da capogiro prevista. All’appello dovrebbero mancare, in ogni caso, ulteriori 100 milioni che dovrebbero essere in capo ad ARC, che però è in larga misura pubblica. In questo modo i cittadini pagherebbero tre volte un’opera quest’opera inutile: come quota regionale, come quota pubblica in Autobrennero e come pedaggio. Quei soldi sarebbero più utili al completamento di tratti mancanti, che attualmente lasciano il percorso a singhiozzo”, proseguono i pentastellati.

I 5 Stelle chiedono che si metta mano al percorso che porta alla strada a scorrimento veloce. “C’è infatti un progetto depositato e approvato dalla Regione risalente al 2004 che propone di realizzare semplicemente i tratti mancanti della Cispadana – aggiungono – creando una strada a scorrimento veloce in grado di servire le persone e il territorio. Questa è la soluzione che auspichiamo al più presto. Basta perdere tempo in proclami pre-elettorali. Si passi ora a un progetto sensato e realizzabile, rimasto da anni incompiuto per l’incapacità della politica di agire in modo concreto e razionale”.

“Il Movimento 5 Stelle chiede opere utili per la collettività – concludono i rappresentanti M5S – con il giusto rapporto costi e benefici, con la massima tutela del territorio e nessun favore ai costruttori e concessionari autostradali. Tuteliamo solo l’interesse dei cittadini. I 280milioni che la Regione vuole rendere disponibile per la Cispadana basterebbero a migliorare definitivamente il sistema ferroviaria regionale.  Auspichiamo che anche i candidati sindaci della provincia si attivino per far pressione sulla Regione contro lo spreco di denaro e l’inutile ed eccessivo abuso del territorio. Una strada a scorrimento veloce è necessaria e va fatta subito”.

Pronta la replica dei consiglieri regionali modenesi e ferraresi del Pd che così scrivono in una nota: “Finalmente abbiamo capito che la Cispadana ai Cinquestelle non va per niente bene. Era ora che lo dicessero chiaramente agli elettori della “bassa” delle nostre province!!”

“A fronte dell’impegno della Regione nello stanziamento di ulteriori risorse (100 Milioni) – si chiedono i consiglieri Pd – come ha annunciato la Giunta riunita a Camposanto nell’anniversario del sisma 2012 cosa dobbiamo fare per ribadire la strategicità dell’opera?”.

“Ripartire adesso – continua la nota dei democratici – con un diverso tracciato, un diverso progetto, rifare tutte le autorizzazioni ambientali, significa riparlare della Cispadana o di una strada analoga tra anni e anni. Invece è già tardi, per le imprese e i lavoratori, è tardi per lo sviluppo di Modena e Ferrara in primis e di tutta la Regione. L’autostrada Cispadana servirebbe ora. Serviva già da tempo”.

“Perciò prendiamo atto che i M5S – concludono i consiglieri regionali Dem – non vogliono la Cispadana, perché non fanno nulla per contribuire a sbloccare la concessione e aiutare i decisori della Brennero (che vede tra i soci anche le due province di Modena e Reggio) a cogliere questa opportunità per completare il percorso di sostegno finanziario all’attuazione del progetto. Da Roma, come sempre del resto, i M5S sanno solo dire di no e ora propongono addirittura un diverso tracciato di cui solo i nostri figli vedrebbero il termine dei lavori. Ce lo chiedono le imprese i lavoratori, gli Enti locali della “bassa” modenese e ferrarese, oltre a tutte le principali associazioni economiche e sindacali”.

Sulla questione è intervenuto anche Stefano Lugli, segretario regionale PRC Emilia-Romagna, che così ha scritto:

Quando nel 2004 la Cispadana urbana fu scippata dalla Regione ai comuni il suo costo era stimato in 85 milioni di €.
Dopo 15 anni ci ritroviamo con una autostrada regionale cispadana che ha un costo stimato in 1 miliardo e 320 milioni di € a cui aggiungere 400 milioni di € per le opere complementari, indispensabili per superare l’effetto barriera che crea l’autostrada. Manca ancora l’adeguamento del progetto definitivo alle oltre 200 prescrizioni ambientali imposte dalla VIA e, soprattutto, mancano i soldi dei privati. La Regione ha già messo a bilancio 230 milioni di € e i 100 milioni di € in più promessi da Bonaccini non sono altro che uno spot elettorale ininfluente alla realizzazione dell’opera.
Bonaccini parla dell’autostrada come di un’opera indispensabile per la competitività delle imprese, ma chi sta condannando questo territorio ad una viabilità inadeguata sono i sostenitori di una soluzione autostradale che alla prova dei fatti è irrealizzabile.
I candidati sindaci della bassa modenese e dell’alto ferrarese chiedano a Bonaccini che le risorse che la Regione è disponibile a buttare nell’autostrada siano utilizzate per il completamento dei tratti esistenti di Cispadana urbana. E’ l’unico modo per garantire a questi territori la viabilità che meritano in tempi brevi.
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