Un saccheggio scientifico, un vero e proprio lavoro accurato di ruberia. E’ quello scoperto dalla Polizia di Mirandola che ha arrestato due donne sorprese a rubare in un centro commerciale di Mirandola, e che tenevano nascosta in macchina una lista di negozi da colpire in tutta la Bassa, accompagnati con gli indirizzi e le indicazioni per raggiungerli.
Tutto è stato scoperto mercoledì sera, poco prima delle 20, quando l’appostamento mirato dei poliziotti del Commissariato di Mirandola ha permesso di individuare le due donne, entrambe di due donne 44enni di origine rumena residenti in provincia di Cremona, che avevano appena rubato in un centro commerciale bottiglie di superalcolici per un valore di almeno 360 euro.
Le indagini avrebbero poi disegnato il quadro completo della situazione. Le due donne farebbero parte di una banda specializzata in furti nei negozi, secondo quanto risulterebbe incrociando le denunce di altri commercianti della Bassa derubati e i video delle telecamere di sorveglianza. Una banda composta da uomini e donneuga, dove non mancano i prestanome, come quello – un uomo di origine rumena – che ha fornito i dati per la Nissan primera con targa italiana che attendeva le due donne nel parcheggio del centro commerciale. Dentro, i poliziotti hanno trovato 13 borsoni pieni di bottiglie di super alcoolici e in minima parte generi alimentari, che come si vede nella fotografia è davvero in grande quantità.
“Il valore del materiale sequestrato sull’auto è di circa 1.500 euro ed è- spiega una nota del Commisariato di Mirandola – in via di riconoscimento da parte dei legittimi proprietari.
Alla luce di ciò le due donne, una pluripregiudicata per reati specifici e l’altra incensurata, oltre che essere munite dell’avviso di avvio del procedimento amministrativo del Foglio di Via dal Comune di Mirandola, venivano deferite anche per la ricettazione della merce rinvenuta sull’auto.
Sull’auto – chiude la nota della Polizia – sono stati ritrovati anche fogli manoscritti riportanti gli indirizzi esatti relativi alle principali catene di esercizi commerciali della provincia di Mantova e Modena, per cui si ritiene di avere sgominato parte della banda di rumeni che ultimamente sta imperversando nella Bassa”.