Mentre nella Bassa si è avviato l’iter per la possibile fusione, nell’arco di quattro anni, dei Comuni di Cavezzo, Medolla e San Prospero, dalla provincia bolognese arrivano le notizie di un’altra possibile fusione – dopo quella che si è già completata dei Comuni della Valsamoggia, vale a dire Bazzano, Crespellano, Castello di Serravalle, Monteveglio e Savigno – che riguarda i Comuni di Granaglione e Porretta Terme, in Appennino.Un percorso da seguire con attenzione perché di fatto anticipa i passi che dovranno essere svolti anche dai tre Comuni della Bassa.
Il percorso di Granaglione e Porretta è ormai decisamente ad uno stadio avanzato, dal momento che oggi l’Assemblea legislativa regionale (favorevoli Pd, Sel, M5s, contrari Ln, Fi, Fdi) ha approvato la delibera di indizione del referendum consultivo delle popolazioni interessate. In occasione della consultazione, che si terrà presumibilmente in autunno, i cittadini potranno inoltre esprimersi sul nome dell’eventuale nuovo Comune unico scegliendo tra una rosa di tre proposte: Acque Alte, Alto Reno Terme, Granaglione Porretta Terme. In attesa del referendum pro o contro la fusione, viene ora sospeso in Assemblea legislativa l’iter del progetto di legge per l’istituzione di un nuovo Comune unico nell’Appenino bolognese al posto dei due oggi esistenti. L’iter legislativo, notevolmente snellito grazie alle norme di salvaguardia introdotte a fine legislatura per le fusioni già avviate, riprenderà dunque solo dopo il voto referendario.
Nel frattempo però la Regione ha dato il via libera oggi alla norma che prevede la possibilità, per il nuovo Comune di futura istituzione, di stipulare un accordo di programma con il regolatore del servizio idrico al fine di definirne standard qualitativi particolari e specifici legati alle caratteristiche sociali ed economiche del territorio.