Una chiara programmazione sanitaria per l’area nord e un atteggiamento responsabile per tutelare la salute dei cittadini e avere servizi adeguati. La richiesta arriva dai rappresentanti della Lista Civica I Mirandolesi, Alberto Bergamini, Alessandro Ragazzoni e Rocco Prestia, che hanno scritto un lungo e dettagliato documento al Dr. Massimo Annicchiarico, nuovo Direttore Generale dell’Azienda USL di Modena. “L’ Ospedale di Mirandola – afferma Alberto Bergamini – da anni subisce le conseguenze della riduzione della spesa sanitaria e del riassetto dei relativi servizi. Non riusciamo, al momento, a cogliere quali saranno la destinazione e la funzione della struttura che insiste su un bacino d’utenza di circa 87.000 abitanti e che in passato ha avuto una notevole capacità attrattiva nei confronti di numerosi utenti provenienti dai comuni lombardi confinanti. Fenomeno opposto rispetto a quanto accade oggi, vista l’ingente e costosa migrazione passiva di molti pazienti dell’Area nord, verso le strutture sanitarie lombarde.”
L’Ospedale attualmente eroga servizi di Emergenza e Urgenza di buon livello: la sola cura di questo aspetto non è sufficiente. Sono infatti molti gli interrogativi riguardo all’assetto organizzativo futuro di numerose Unità Operative: Anestesia e Rianimazione, Pediatria, Ginecologia e Ostetricia, Cardiologia, Medicina e Pneumologia (quest’ ultime tre confluite nell’Area medica omogenea). Senza dimenticare le carenze strutturali dell’ Ortopedia, un reparto che necessiterebbe di interventi finalizzati al potenziamento dell’offerta. A ciò si aggiunge la necessità d’ applicazione dei percorsi diagnostico terapeutici assistenziali del territorio e dei profili integrati di cura. Modelli che dovrebbero assicurare un approccio sinergico tra Ospedale e Territorio, mirato a soddisfare i bisogni di salute delle fasce di popolazione più fragili, gli anziani ad esempio, in particolare riguardo la gestione e la cura delle patologie croniche (diabete, scompenso cardiaco, broncopatie ecc..). “Mirandola – conclude Bergamini – è la principale realtà in Italia per produzione di apparecchiature biomedicali. Un ospedale efficiente e sufficientemente “forte”, potrebbe garantire il necessario e prezioso raccordo con la ricerca e l’applicazione industriale.”