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Inchiesta presunti pedofili, Platis: “Ganzerli chiarisca la linea del Pd su servizi sociali, protocollo gestione dei minori e Cismai”

da | Mag 10, 2019 | Mirandola, Amm. Mirandola | 0 commenti

MIRANDOLA – “Visto che il Pd ha deciso di candidare due congiunti dei principali protagonisti della vicenda “pedofili e riti satanici” nella bassa modenese, riteniamo necessario che il candidato sindaco Roberto Ganzerli chiarisca la linea del Pd su servizi sociali, protocollo gestione dei minori e Cismai. Forza Italia vuole la certezza che non si torni al passato”.

Lo scrive in una nota il consigliere provinciale di Forza Italia Antonio Platis che così continua:

Ognuno è responsabile del proprio e le vicende non si possono trasferire neanche ai congiunti più stretti, ma ritengo necessario che il Pd faccia chiarezza. Stiamo infatti parlando non di una ma di ben due candidature “pesanti”, si parla della sorella della psicologa Valeria Donati e della moglie del capo Ausl dei servizi Marcello Burgoni.

In questi anni Forza Italia è riuscita a impegnare i servizi sociali a non aderire più al CISMAI, associazione che negli anni buii della vicenda aveva avuto un ruolo importsntissimo. Tale scelta è stata approvata all’unanimità, con anche il voto del Pd. Abbiamo portato, pochi mesi fa, in Commissione gli attuali funzionari del servizio minori che hanno ufficializzato come nessuno dei metodi tanto contestati ed utilizzati con i 16 bambini strappati alle famiglie negli anni ’90, è oggi utilizzato. Questi sono due punti cardine per dire che quella gestione dei servizi sociali non esiste più. Dopo queste due candidature i cittadini hanno il diritto di sapere quale sia la posizione del candidato sindaco del Pd Roberto Ganzerli sulla vicenda dei pedofili, dei riti satanici e di Don Giorgio Govoni. Deve dirci se condivide la proposta di forza Italia, approvata dal Pd dell’Unione Area Nord, di revocare gli accordi con il Cismai e se sostiene gli attuali servizi sociali che hanno “scaricato” le procedure del passato, utilizzate come stella polare dai due congiunti che hanno dato il via alla vicenda.

Ribadisco che Forza Italia è e rimane garantista e che ognuno ha la libertà di candidarsi, ma è altrettanto vero che la popolazione, sempre più scioccata dalle denunce di FI, dei giornalisti e dall’apertura di una richiesta di revisione del processo, ha il diritto di sapere quale sia la condotta che il Pd terrà in caso di vittoria. Mi chiedo anche se, nella remota possibilità che il Pd vince le elezioni, uno di questi congiunti diventi assessore proprio ai servizi sociali.

Credo che nessun candidato sindaco di Mirandola voglia difendere gli eccessi e la scia di dolore che questa vicenda ha portato alle famiglie e che il tempo difficilmente potrà rimarginare.

 

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