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In servizio per il terremoto, pompiere faceva sesso con la moglie del cugino

da | Mag 8, 2015 | Lo sai che... | 0 commenti

Avevano scelto uno dei tanti mezzi dei vigili del fuoco che circolavano per la Bassa nei giorni del terremoto come loro alcova. Protagonisti, una coppia di amanti clandestini. Lui pompiere, lei moglie del cugino di lui. Una storia che balza agli onori delle cronache perché finita in Tribunale, come racconta Il Resto del Carlino. Il pompiere, infatti, è “finito sotto inchiesta con le contestazioni di peculato d’uso (la guida dell’auto di servizio) e di truffa ai danni dello Stato (avrebbe dovuto essere al lavoro, e invece…) Imputazioni al momento sulla carta e da verificare, perché alla procura che aveva chiesto l’archiviazione ha risposto il giudice delle indagini preliminari rinviando gli atti al pubblico ministero per un supplemento di indagine.

I fatti, secondo quanto riportato dal sito Reggionline, sono accaduti dopo il terremoto del maggio 2012 nella Bassa emiliana. Il vigile del fuoco, un 48enne originario del Veneto, assegnato a un comando campano, era stato distaccato nel Modenese coi colleghi per la messa in sicurezza degli edifici lesionati dal sisma. Nel caso specifico, la chiesa di San Possidonio. I vigili provenienti dal Sud si alternavano a squadre spesso alloggiando nella grande caserma attrezzata di Guastalla.

TUTTO «normale», se non fosse che dopo queste missioni in Emilia saltò fuori il bubbone. La donna sposata e il marito, superata la crisi coniugale, si presentarono in una caserma dei carabinieri piemontese a sporgere una denuncia per minacce e ingiurie al telefono. Destinatario di querela, il cugino del marito, il vigile del fuoco. Cos’era successo? Lo si deduce dal racconto reso dalla signora della fugace liason: due episodi, sufficienti a scatenere la bagarre.

IL PRIMO incontro risale al 3 novembre 2013 a Guastalla (per questo l’indagine si è poi radicata alla procura reggiana). Il vigile – per l’accusa – prende l’auto di servizio, va in stazione, fa salire la donna e la porta in un albergo dove si consuma il primo rapporto sessuale, stando a quanto confessato poi dalla donna al marito. Dopodichè il vigile la riaccompagna in stazione a Mantova a prendere il treno per il Piemonte.

Seconda puntata il 13 luglio 2014. Stazione d’arrivo Carpi, momenti di passione negli alloggi temporanei dei vigili a Novi di Modena. Ma poi la signora si stanca di questa relazione fedifraga, la tronca, la spiattella al marito. E arriva la denuncia per ingiurie e minacce al vigile che, secondo quanto sostenuto dai querelanti, avrebbe reagito telefonando in modo non proprio amichevole.

Ed è così che gli atti finiscono sul tavolo della procura reggiana, visto che il primo reato si sarebbe consumato a Guastalla. Il pm Giacomo Forte però non ravvisa profili e chiede l’archiviazione: la Cassazione infatti non considera «offensivo» verso lo Stato il peculato d’uso se viene compiuto una volta (qui, par di capire, sarebbero due). Quanto alla truffa, non sarebbe «rinvenibile» un danno per lo Stato. Ma il gip Angela Baraldi valuterà se richiedere un supplemento di indagine. Peraltro, questa è una strategia investigativa per consentire approfondimenti e capire se l’auto – in questo caso – venne usata a più riprese. La partita, in questa storia a luci rosse, è aperta”.

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